Tenerife. Arona, la comunità che capeggia è quella italiana
- Diritti e integrazione, Speciale
- 4 Ottobre 2020
K metro 0 – Parigi – Tutto pronto a Parigi per la riunione di domani dei “volenterosi” di domani, alla quale, come riferiscono fonti dell’Eliseo, saranno presenti 31 delegazioni. Al vertice parteciperà anche il segretario generale della Nato, Mark Rutte. Oggi è arrivato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in vista dell’incontro con il presidente francese
READ MOREK metro 0 – Washington – Un recente sondaggio condotto dal sito di notizie “Yahoo News” in collaborazione con la società di ricerche di mercato YouGov ha rivelato che il 17% dei cittadini statunitensi sarebbe favorevole all’annessione del Canada come 51° Stato degli Stati Uniti. L’idea, che il presidente Donald Trump ha più volte menzionato
READ MOREK metro 0 – Washington – L’amministrazione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, secondo la Cnn, ha presentato un ricorso d’emergenza alla Corte Suprema contro la decisione del giudice federale distrettuale di San Francisco, William Alsup. Il provvedimento prevede il reintegro di oltre 16.000 dipendenti federali licenziati nell’ambito personale delle misure di riduzione del
READ MOREK metro 0 – Washington – La Casa Bianca avrebbe deciso di modificare la propria strategia sui dazi alle importazioni, introducendo un approccio più selettivo e mirato rispetto ai piani iniziali. Sebbene i dazi entreranno in vigore dal 2 aprile, alcune misure settoriali potrebbero essere posticipate. Mentre l’attenzione dell’amministrazione si concentrerà su un ristretto gruppo
READ MOREK metro 0 – Bruxelles – “Secondo le analisi della Bce, un dazio statunitense del 25% sulle importazioni dall’Europa ridurrebbe la crescita dell’area dell’euro di circa 0,3 punti percentuali nel primo anno. Una risposta europea sotto forma di aumento dei dazi sulle importazioni dagli Stati Uniti farebbe salire questa riduzione a circa mezzo punto percentuale”.
READ MOREK metro 0 – Bruxelles – Radio Free Europe/Radio Liberty (RFE/RL), storica emittente nata durante la Guerra Fredda per garantire un’informazione indipendente nei Paesi soggetti a regimi autoritari, sta attraversando una fase critica a causa dei recenti tagli ai finanziamenti imposti dagli Stati Uniti. L’agenzia statunitense per i media globali ha interrotto i fondi destinati
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