K metro 0 – Belgio – A Charleroi, storico centro carbonifero belga, da sabato 9 febbraio sarà esposta una singolare opera d’arte: frutto del lavoro dei due artisti concettuali russi Andrei Molodkin ed Erik Bulatov (arte concettuale è quel movimento artistico, nato in USA negli anni ’60, che nell’opera d’arte privilegia il contenuto, quindi il
K metro 0 – Belgio – A Charleroi, storico centro carbonifero belga, da sabato 9 febbraio sarà esposta una singolare opera d’arte: frutto del lavoro dei due artisti concettuali russi Andrei Molodkin ed Erik Bulatov (arte concettuale è quel movimento artistico, nato in USA negli anni ’60, che nell’opera d’arte privilegia il contenuto, quindi il concetto, rispetto alla forma espressiva e all’estetica).
Celebre per aver disegnato, tra l’altro, una maglietta venduta poi per 15mila dollari, Andrei Molodkin, 53 anni, nato nel nord della Russia e residente a Parigi, fa spesso parlare di sé per l’uso, nelle sue opere, di materiali molto particolari e tra loro diversissimi, come petrolio, inchiostro e sangue umano: coi quali articola una poetica a sfondo politico-ideologico, esprimente le quotidiane ossessioni dell’uomo. Per questa esibizione in Belgio, Molodkin ha avviato una collaborazione con l’altro artista concettuale russo Erik Bulatov. “Orizzonte Nero” è il titolo dell’opera, incentrata sulla censura e la propaganda, mostri della storia contemporanea: che sarà ospitata sabato prossimo a Charleroi, presso il Musée d’art de la Province de Hainaut.
Molodkin chiederà al pubblico di donare sangue, che sarà conservato negli appositi frigoriferi per poi essere travasato, con compressori industriali, in alcuni contenitori; andando a formare frasi di canzoni attualmente sulla “lista nera” del governo russo.
“È come il karaoke del sangue”, ha detto ironicamente il cinquantatreenne. Artista. “Il nostro progetto riguarda l’esposizione dei testi censurati, e i visitatori potranno donare sangue per qualsiasi scritta vogliano”.
I contenitori formeranno diverse scritte o parole, come “Democracy” o “The walls turn red”.Alcuni dei testi scelti per l’esibizione provengono dalla “Drill music” (genere musicale, originario degli USA,oggi molto diffuso nelle case popolari del sud di Londra): i cui artisti spesso son stati censurati per i loro testi dal tono cupo e aggressivo, ritenuti corresponsabili dell’ aumento della delinquenza giovanile in Gran Bretagna. .
Le composizioni di Molodkin saranno affiancate dalla scultura di 9 metri realizzata da Bulatov, citante, in russo, la frase “Non è tutto così spaventoso”: il fine è incoraggiare i visitatori a rifiutare la censura.
“Oggi la nostra coscienza viene manipolata dalla stampa, da attori politici, e come risultato ci troviamo in una situazione molto difficile e ci sentiamo intrappolati”, osserva Bulatov, già membro dell’altro movimento artistico russo degli anni ’60 Sretensky Boulevard. Entrambi gli artisti, come conferma Molodkin, sono sorpresi dal modo in cui un “mondo aperto … senza censura, con forte sentimento nazionalista, in cui la religione non dettava le proprie leggi”, ha iniziato “a chiudersi di fronte ai nostri occhi”. Bulatov critica non solo la Russia, ma anche l’Europa: “la propaganda si sta diffondendo ovunque…L’Europa sta cercando di tenere lontana la Russia come fosse un nemico. Questa cosa non preoccupa Putin, ma anzi lo sta solo aiutando a rafforzare il suo potere. Sono le persone a subirne le conseguenze”.
Gli artisti si dicono, comunque, speranzosi per il futuro della Russia come per quello dell’Europa. “Non vedo molta differenza tra i giovani dell’ultima generazione di Parigi, Londra e Mosca”, afferma Molodkin. Mentre “C’è una grossa differenza”, invece, prosegue Bulatov, “tra ciò che è successo in Russia durante il periodo sovietico e ciò che sta succedendo ora. Finché i confini saranno aperti, comunque, i tempi sovietici non ritorneranno”.
“Orizzonte Nero” aprirà sabato 9 febbraio e sarà visitabile sino al 19 maggio.