K metro 0 – Bruxelles – È notizia degli ultimi giorni che il Mibac assume la leadership europea nell’utilizzo di Copernicus e dei sistemi di osservazione della terra dallo spazio per la tutela del patrimonio culturale. Il nuovo Programma Spaziale Europeo rappresenterà una vera e propria trasformazione nell’ambito della tutela dei monumenti, favorendo così attività
K metro 0 – Bruxelles – È notizia degli ultimi giorni che il Mibac assume la leadership europea nell’utilizzo di Copernicus e dei sistemi di osservazione della terra dallo spazio per la tutela del patrimonio culturale.
Il nuovo Programma Spaziale Europeo rappresenterà una vera e propria trasformazione nell’ambito della tutela dei monumenti, favorendo così attività di monitoraggio e analisi, conservazione e sicurezza.
Il Governo italiano, in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha svolto un’azione decisiva affinché la tutela dei beni culturali avesse un ruolo di primaria importanza nel prossimo “Programma Spaziale europeo 2021-2027”.
Nello specifico il programma spaziale prevede azioni ben precise per quanto riguarda: la fornitura di servizi di lancio per le esigenze del programma; lo sviluppo di attività legate a un accesso allo spazio autonomo, affidabile ed efficiente in termini di costi; ove necessario per rispondere alle esigenze del programma, i necessari adeguamenti dell’infrastruttura spaziale di terra.
Relativamente invece alle azioni a sostegno di un settore spaziale innovativo dell’Unione, il programma sostiene: le attività di innovazione per utilizzare al meglio le tecnologie, le infrastrutture o i servizi spaziali; l’istituzione di partenariati per l’innovazione spaziale al fine di sviluppare prodotti o servizi innovativi e acquistare successivamente le forniture o i servizi che ne risultano; l’imprenditorialità, dalle fasi iniziali a quelle di espansione; la cooperazione tra imprese sotto forma di poli spaziali che riuniscono, a livello regionale e nazionale, gli operatori dei settori spaziale e digitale, nonché gli utenti, e che forniscono sostegno a cittadini e imprese per favorire l’imprenditorialità e le competenze; la fornitura di attività di istruzione e di formazione; l’accesso a strutture di elaborazione e di prova; le attività di certificazione e normazione.
Proprio per questo saranno avviate iniziative per assicurare lo sviluppo e l’uso, nel settore dei beni culturali, di applicazioni di osservazione della Terra dallo Spazio.
L’Italia ha infatti proposto di inserire la salvaguardia del patrimonio culturale tra le priorità del Programma per l’utilizzo dei prodotti e servizi del Sistema Copernicus per l’osservazione della Terra dallo Spazio. Una richiesta che è stata positivamente accolta sia dal Consiglio che dal Parlamento europeo e i testi già predisposti sono per l’Italia soddisfacenti.
Il Comitato Copernicus ha deciso di lanciare una Task Force per trovare i servizi e prodotti adatti alla protezione del patrimonio culturale e ha proposto all’Italia di assumerne la guida.
La Task Force opererà in stretto raccordo con la struttura di coordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri diretta dall’Ammiraglio Carlo Massagli e potrà contare sul supporto della comunità scientifica italiana e, in particolare, da ISPRA e CNR all’avanguardia nel settore. Quasi tutti gli Stati membri hanno già aderito alla Task Force e designato i propri esperti.
La prima riunione si terrà il prossimo 11 febbraio a Roma, nella sala Ottagonale delle Terme di Diocleziano, nota come Planetario, del Museo Nazionale Romano.
di Rossella Di Ponzio