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Il Consiglio d’ Europa esorta la Russia a liberare i militari ucraini arrestati e a garantire il libero passaggio nei Mari di Azov e Kerch

Il Consiglio d’ Europa esorta la Russia a liberare i militari ucraini arrestati e a garantire il libero passaggio nei Mari di Azov e Kerch

K metro 0 – Strasburgo – L’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’ Europa, durante la sua sessione invernale (21- 25 gennaio), ha esortato la Russia a rilasciare immediatamente i 24 militari ucraini arrestati, a fine novembre scorso, per aver violato, a  bordo di 3 navi della Marina militare ucraina, le acque territoriali russe nello Stretto di

K metro 0 – Strasburgo – L’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’ Europa, durante la sua sessione invernale (21- 25 gennaio), ha esortato la Russia a rilasciare immediatamente i 24 militari ucraini arrestati, a fine novembre scorso, per aver violato, a  bordo di 3 navi della Marina militare ucraina, le acque territoriali russe nello Stretto di Kerch, che mette in comunicazione il Mar Nero col Mar d’Azov (2 dei quali erano stati condannati a 2 mesi di carcere: pena che dovrebbe scadere proprio oggi, 25 gennaio). E a garantire la libertà di passaggio nel Mare di Azov e nello Stretto di Kerch, astenendosi inoltre, in tutta l’area, da qualsiasi atto di violenza.

Approvando una risoluzione basata su un rapporto del parlamentare tedesco Andreas Nick (PPE/CDU), dopo un dibattito urgente, l’Assemblea ha affermato che sia la Russia che l’Ucraina dovrebbero rispettare il trattato del 2003 che disciplina l’uso di queste acque, ricordando che ambedue i Paesi, in quanto membri del Consiglio d’Europa, sono tenuti a rispettare l’impegno di risolvere pacificamente i loro conflitti. I parlamentari hanno affermato, inoltre, l’illegalità- secondo il diritto internazionale – del ponte costruito dalla Russia, tra il 2015 e il 2018, sullo Stretto di Kerch. Ponte stradale e (da dicembre prossimo) ferroviario che unisce le penisole di Krasnodar (Russia) e Kerch (Crimea): area, quest’ ultima, annesso dalla Russia nel 2014, ma tuttora riconosciuta, sul piano internazionale, come territorio ucraino.

L’Assemblea parlamentare ha chiuso poi il dibattito riaffermando ufficialmente il suo impegno per la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina.

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