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Macron in difficoltà in patria, a Versailles cerca appoggi tra i big dell’economia mondiale

Macron in difficoltà in patria, a Versailles cerca appoggi tra i big dell’economia mondiale

K metro 0 – Parigi – Il presidente francese Emmanuel Macron, lo scorso lunedì, ha ospitato, presso la storica Reggia di Versailles, 150 big dell’economia internazionale cercando di raccogliere appoggi all’estero alle sue scelte politiche, nel momento in cui i manifestanti dei “Gilet gialli” proseguono, ogni settimana, le proteste contro la politica economica del suo

K metro 0 – Parigi – Il presidente francese Emmanuel Macron, lo scorso lunedì, ha ospitato, presso la storica Reggia di Versailles, 150 big dell’economia internazionale cercando di raccogliere appoggi all’estero alle sue scelte politiche, nel momento in cui i manifestanti dei “Gilet gialli” proseguono, ogni settimana, le proteste contro la politica economica del suo governo.

Gli amministratori delegati e i migliori dirigenti di colossi multinazionali come Microsoft, Uber, General Electric, Procter & Gamble, Coca-Cola e IBM erano tra i partecipanti all’evento, nel quale Macron ha dichiarato di voler cambiare le tasse e adottare varie misure per attrarre in Francia gli investimenti esteri. I dirigenti stranieri, diretti al Forum Economico Mondiale a Davos, in Svizzera, hanno deciso, così, di fare prima tappa in Francia.

L’ufficio del Presidente ha fatto sapere che varie società, in occasione dell’incontro di Versailles, hanno annunciato piani di investimenti in Francia, per un valore complessivo di 600 milioni di euro (682 milioni di dollari).

Il gruppo cinese MicroPort, specializzato in dispositivi medici, sta programmando di investire 350 milioni di euro (398 milioni di dollari) nei prossimi cinque anni, per produrre pacemaker e defibrillatori in Francia.

La multinazionale statunitense Mars, del settore agroalimentare, ha detto di voler investire 120 milioni di euro (136 milioni di dollari), da distribuire in 8 località del Paese. Microsoft e IBM hanno annunciato, sempre in Francia, lo sviluppo di centri specializzati nell’ intelligenza artificiale. Il gruppo americano Cisco, leader mondiale nel settore tecnologico, ha un piano di 60 milioni di euro per promuovere lo sviluppo dei suoi laboratori di ricerca e innovazione a Parigi, a partire dal 2022.

Secondo l’Istituto nazionale di statistica INSEE, però, il mese scorso le stime di crescita in Francia sono scese all’1,5%, rispetto al 2,2% del 2017.

Macron è stato eletto nel 2017 con un programma a favore dell’Europa e degli investimenti, affermando che le politiche economiche avrebbero reso la Francia più forte per la globalizzazione. Ha iniziato allora a tagliare le tasse sulle entrate commerciali, e sta programmando altri simili tagli a partire dal 2022.

I cittadini, indossando i gilet gialli che tutti i motociclisti francesi sono tenuti a portare nelle loro vetture, hanno cominciato le proteste, che si dilungano ormai da settimane, in seguito a un aumento della tassa sul carburante dalla metà di novembre. La rabbia nei confronti delle politiche del Presidente, ritenute favorevoli solo ai ricchi, ha trasformato le manifestazioni in un più ampio movimento antigovernativo.

In risposta, Macron ha lanciato un “dibattito nazionale” la scorsa settimana, per un confronto con i cittadini e per mitigare la rabbia. Sabato scorso, tuttavia, migliaia di persone si sono riversate in tutta Parigi e in molte altre città, per la decima settimana consecutiva di proteste. Anche se questo dei “Gilet gialli” non rappresenta un vero e proprio “nuovo ’68”, è un sintomo evidente di un forte disagio sociale nel Paese del quale, però, attualmente, non è possibile prevedere le implicazioni anche su il piano politico-istituzionale.

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