K metro 0 – Foggia – Ogni anno, il terzo sabato del mese di gennaio, in provincia di Foggia e precisamente nel paesino di Roseto Valfortore si svolge la cerimonia dei tradizionali Foche de Sant’Antone, festa che attira centinaia di visitatori da tutta la provincia e anche dalla Campania. Sin dalle prime ore del mattino
K metro 0 – Foggia – Ogni anno, il terzo sabato del mese di gennaio, in provincia di Foggia e precisamente nel paesino di Roseto Valfortore si svolge la cerimonia dei tradizionali Foche de Sant’Antone, festa che attira centinaia di visitatori da tutta la provincia e anche dalla Campania.
Sin dalle prime ore del mattino di sabato 19 gennaio, gli abitanti del piccolo centro, situato nel cuore dei Monti Dauni, allestiranno dei falò devozionali in diversi angoli del paese in modo sparso, falò che al momento opportuno, durante la serata, saranno accesi in onore di Sant’Antonio Abate, famoso eremita egiziano vissuto tra la metà del III e IV secolo dopo Cristo, ricordato per aver fondato il monachesimo cristiano.
Quella di Sant’Antonio è una Festa molto sentita a Roseto Valfortore, probabilmente in virtù dell’ancora forte vocazione agricola del comune. Nato nel terzo secolo dopo Cristo, vissuto per scelta in compagnia di soli animali, la fantasia contadina ha fatto di Sant’Antonio Abate un santo strettamente collegato alla vita rurale e, in particolare, alla ripresa dell’attività agraria. La peculiarità dell’evento è sicuramene i “falò artistici” di Roseto, delle vere e proprie opere d’arte. Gli abitanti dei diversi quartieri, organizzati in gruppi di lavoro, preparano le cataste di legno, in modo da far ricreare scene di vita, animali, monumenti e tutto quello che la fantasia detta loro per vincere la gara dei fuochi, una sorta di “palio di Sant’Antonio”
Il programma della giornata prevede diverse tappe: si inizia alle 17.30 con la benedizione degli animali in Piazza Bartolomeo III di Capua, per poi, alle 18.30, procedere con l’accensione dei fuochi con passaggio della giuria per le vie del paese che valuterà le strutture in legno realizzate dai gruppi partecipanti, premiando i fuochi più artistici ed armoniosi; alle 20.00, invece, si aprono le danze culinarie, con la Sagra dei piatti tipici del borgo, allestita nella centralissima Piazza Bartolomeo, che offre un menù con piatti tipici della tradizione rosetana più antica, dal soffritto patan, pparul e sausicchj (patate, peperoni e salsiccia) a zivl e fasul (pasta e fagioli) oltre a tanti altri prodotti locali. La serata sarà animata dai ritmi e la musica della Contourband e si concluderà con la premiazione ufficiale dei fuochi più originali, cui andranno ricchi premi.
di Tosca Di Caccamo