K metro 0 – Bruxelles – Oggi entra in vigore il regolamento sulla libera circolazione dei dati non personali, proposto dalla Commissione europea nel settembre 2017. Il regolamento è stato adottato dal Parlamento europeo nell’ottobre 2018 e dal Consiglio dell’Unione europea nel novembre 2018. Esso consentirà agli organismi del settore pubblico e privato di archiviare e trattare i dati
K metro 0 – Bruxelles – Oggi entra in vigore il regolamento sulla libera circolazione dei dati non personali, proposto dalla Commissione europea nel settembre 2017. Il regolamento è stato adottato dal Parlamento europeo nell’ottobre 2018 e dal Consiglio dell’Unione europea nel novembre 2018. Esso consentirà agli organismi del settore pubblico e privato di archiviare e trattare i dati non personali ovunque nell’UE nel modo più efficiente ed efficace sotto il profilo dei costi, oltre a rafforzare la fiducia nel cloud computing e a rendere più facile per i clienti cambiare o porre fine ai loro contratti di cloud computing. In più, d’ora in poi gli Stati membri non potranno più obbligare le imprese a conservare i dati in un determinato luogo. Le autorità competenti di tutti gli Stati membri conservano comunque il diritto di chiedere l’accesso a fini di controllo regolamentare e di vigilanza ogni qualvolta nell’UE vengano conservati dei dati (su cloud o a livello locale).
Andrus Ansip, Vicepresidente responsabile per il Mercato unico digitale, e Mariya Gabriel, Commissaria responsabile per l’Economia e la società digitali, hanno dichiarato: “Oggi abbiamo abbattuto uno dei principali ostacoli al mercato unico digitale, vietando qualsiasi nuova restrizione alla localizzazione dei dati. Tutte quelle ancora esistenti ed ingiustificate devono infatti essere gradualmente eliminate nell’arco di 2 anni. Il nuovo regolamento sul libero flusso dei dati non personali contribuirà a stimolare l’economia europea dei dati, promuovendo la crescita e l’occupazione nonché la competitività dell’UE sul mercato mondiale. Il miglioramento dei flussi di dati offrirà alle start-up e alle PMI europee inedite opportunità per la creazione di nuovi servizi”. Inoltre, il nuovo regolamento crea un processo di autoregolamentazione attraverso il quale i portatori di interesse (fornitori di servizi e utenti) sviluppano codici di condotta che consentiranno agli utenti di passare più facilmente da un fornitore all’altro. Il nuovo regolamento non pregiudica in alcun modo l’applicazione del regolamento generale sulla protezione dei dati, in quanto non contempla i dati personali.
I due regolamenti funzioneranno in maniera coordinata, per consentire la libera circolazione di tutti i dati nell’UE, creando uno spazio unico europeo per i dati. Maggiori informazioni sono disponibili in queste “Domande e risposte” (in lingua inglese) e in questa scheda informativa (in lingua inglese).