K metro 0 – Stoccolma – Il leader socialdemocratico svedese Stefan Löfven ha proposto nuove concessioni ai partiti liberale e di Centro, per ottenere il loro sostegno alla sua candidatura a Premier del nuovo governo, solo due giorni dopo che questi ultimi l’avevano respinta. Löfven, che è tutt’ora il Premier del governo provvisorio di minoranza
K metro 0 – Stoccolma – Il leader socialdemocratico svedese Stefan Löfven ha proposto nuove concessioni ai partiti liberale e di Centro, per ottenere il loro sostegno alla sua candidatura a Premier del nuovo governo, solo due giorni dopo che questi ultimi l’avevano respinta. Löfven, che è tutt’ora il Premier del governo provvisorio di minoranza svedese, formatosi dopo le elezioni del settembre scorso (in cui nessuno dei due blocchi, centrosinistra e centrodestra, ha raggiunto la maggioranza assoluta in Parlamento), ha convocato una conferenza stampa prima del suo discorso di Natale nella roccaforte socialdemocratica di Avesta. “Non possiamo lasciare che questioni politiche ci ostacolino”, ha detto. “Se tutti i partiti non sono pronti a venire a compromesso sulla politica, dovranno invece venire a compromesso sulla base dei loro valori fondamentali. Noi siamo pronti per farlo, e non credo che nessuno dei “partiti di centro” sia pronto per farlo.”
A 3 mesi dalle elezioni politiche di settembre, insomma, la politica svedese è ancora in una fase di stallo: con entrambi i leader dei due maggiori partiti – il socialdemocratico, che ha avuto la maggioranza relativa, e il Centro – come potenziali primi ministri d’un governo obbligatoriamente di coalizione. Alla conferenza stampa, Löfven ha detto di ritenere che le dettagliate discussioni tenute col Partito di Centro – guidato dalla liberale Anna Loof – e il Partito Liberale in questo mese potessero porre le basi per un accordo di governo. “Le conversazioni che abbiamo avuto, e le concrete trattative fatte, hanno costituito le basi per continuare, questo è il mio giudizio”, ha detto il Premier “ad interim”: la cui richiesta di giungere a un compromesso è rivolta non solo ai suoi partner di negoziato nei due partiti centristi, ma anche ai suoi stessi colleghi socialdemocratici, agli alleati Verdi e ai potenti sindacati della “LO”, che da sempre appoggiano il partito. “Noi, i Social- democratici, insieme con il Partito di Centro, il Partito Liberale e il Partito dei Verdi”, ha proseguito, “abbiamo un ruolo storico da svolgere. Non possiamo lasciare che poche differenze politiche ci ostacolino. Dovremmo, invece, prenderci una responsabilità comune in nome della coesione e della democrazia.”. “Vedo la possibilità di trovare una soluzione,” ha detto in ultimo Lofven, sottolineando che i socialdemocratici hanno condotto, negli ultimi giorni, sei sessioni separate di trattative col Partito di Centro e il Partito Liberale, con l’ultima andata avanti per tredici ore. Quali concessioni ha fatto Lofven, nelle trattative con Anna Loof, sul possibile programma d’un governo di “Grande coalizione”, alla tedesca (unica soluzione realisticamente possibile per dar vita a un nuovo esecutivo, tenendo presente anche la logica indisponibilità del leader socialdemocratico a un’intesa, invece, col partito di estrema destra xenofoba dei “Democratici svedesi”)? Tra le richieste del Centro ci sono una riduzione del carico fiscale (da sempre tra i più alti in tutti i Paesi industrializzati), una riforma del mercato del lavoro e una modifica della politica degli alloggi. Coi socialdemocratici, il Centro ha in comune, invece, alcune importanti battaglie, anzitutto per la difesa dell’ambiente e l’accoglienza ai rifugiati. Secondo la Costituzione svedese, il Parlamento può tenere al massimo 4 votazioni per eleggere un nuovo Governo: se anche la quarta fallisce, è obbligatorio andare alle elezioni anticipate.