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La Danimarca rende obbligatorio l’asilo nido nelle zone disagiate

La Danimarca rende obbligatorio l’asilo nido nelle zone disagiate

K metro 0 – Copenaghen – La Danimarca ha adottato il 13 dicembre una normativa che rende obbligatoria l’iscrizione all’asilo nido per tutti i bambini di età superiore ad un anno che vivono in quartieri disagiati. I genitori che non si atterrano a tali regole perderanno gli assegni familiari. “Quando alcuni di questi bambini cominciano

K metro 0 – Copenaghen – La Danimarca ha adottato il 13 dicembre una normativa che rende obbligatoria l’iscrizione all’asilo nido per tutti i bambini di età superiore ad un anno che vivono in quartieri disagiati. I genitori che non si atterrano a tali regole perderanno gli assegni familiari.

“Quando alcuni di questi bambini cominciano la scuola, rischiano di trovarsi fino a due anni indietro rispetto ai loro compagni,” ha detto il Ministro degli Affari Sociali, Mai Mercado, all’agenzia di stampa “Ritzau”. Nei quartieri disagiati delle principali città danesi, infatti, vive una grande comunità di immigrati, con figli che non conoscono il danese. Da qui è nata la decisione di rendere obbligatoria l’iscrizione agli asili dei bambini, che così, in vista della frequentazione della scuola (che è obbligatoria dall’ età di 6 anni), inizieranno subito a prendere contatto con la lingua danese.

La riforma – un accordo raggiunto dal governo di centro-destra, basato sul Partito del Popolo Danese, anti-immigrazione, con i Socialdemocratici – porterà “solo a buone cose”, ha aggiunto Mercado. “Stiamo offrendo loro un contesto per imparare, incoraggiando il miglioramento della loro lingua, e li stiamo aiutando a prepararsi per la scuola”.

La nuova normativa, che in tutta la Danimarca riguarderà un totale di 43 quartieri, entrerà in vigore il primo luglio 2019, ma è già oggetto di dure critiche. “È osceno discriminare le persone che vivono in Danimarca sulla base di dove risiedono, e se vivono o no nei cosiddetti ghetti,” ha detto, sempre alla Ritzau, Jann Sjursen, capo del Consiglio della Danimarca per le Persone Socialmente Marginalizzate; mentre il Primo Ministro Lars Løkke Rasmussen, del Partito Liberale (Venstre), ha annunciato l’obiettivo “zero ghetto” entro il 2030, lamentando che troppi immigrati continuano a vivere “concentrati in un piccolo numero di quartieri”, e comportandosi “differentemente” dal resto della popolazione danese.

Altri elementi del cosiddetto “ghetto plan” del governo includono la demolizione di unità abitative, una doppia punizione per determinati crimini commessi in determinate aree, regole più severe riguardanti i benefici sociali del Welfare, un accesso più facilitato, per le municipalità, ai dati dei residenti; e incentivi finanziari per le amministrazioni locali, al fine di ottenere alti livelli di integrazione.

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