K metro 0 – Roma – La storia globale ha portato nel tempo a interconnessioni crescenti fra i popoli della Terra. Raccontare la storia e tutti i suoi tesori non è mai stata un’impresa semplice. A tal proposito il progetto “Get up and goals!”, cofinanziato dalla Commissione Europea, nasce per la realizzazione del primo manuale
K metro 0 – Roma – La storia globale ha portato nel tempo a interconnessioni crescenti fra i popoli della Terra. Raccontare la storia e tutti i suoi tesori non è mai stata un’impresa semplice. A tal proposito il progetto “Get up and goals!”, cofinanziato dalla Commissione Europea, nasce per la realizzazione del primo manuale di geo-storia per gli studenti di tutta Europa, con l’intento di coniugare il mondo antico con quello moderno.
Il manuale, realizzato dall’Ong Cisp di Roma, in collaborazione con il Cvm di Ancona e con Ong e partner di 12 paesi europei, verrà adottato nelle scuole secondarie, a partire dal prossimo anno scolastico, con lo stesso testo e lo stesso impianto di carte e mappe, in Austria, Bulgaria, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Spagna, Ungheria. Autori principali dell’opera Eric Vanhaute, docente di World history all’Università di Ghent e Claudia Bernardi dell’Università di Roma 3.
Il progetto didattico vuole portare nell’insegnamento scolastico i temi del cambiamento climatico, delle diseguaglianze di genere, delle migrazioni globali, delle diseguaglianze internazionali e più in generale degli SDGs “Obiettivi di sviluppo sostenibile” e dell’Educazione alla cittadinanza globale.
L’obiettivo è diffondere nelle scuole una nuova narrazione storica, per contribuire al superamento sia del nazionalismo, che dell’eurocentrismo e rafforzare la costruzione di un’Europa coesa e solidale con il resto del mondo.
L’insegnamento scolastico della storia fin dal XIX secolo ha svolto il compito di costruire l’identità nazionale dei cittadini all’interno di ciascuno dei singoli Stati. Questo obiettivo si è realizzato attraverso scelte che hanno escluso dai testi di storia scolastica gran parte delle vicende accadute al di fuori dello Stato in cui l’insegnamento avviene, un impianto che, pur con parziali attenuazioni, è rimasto prevalente fino ai giorni nostri. Questa impostazione ha rafforzato la diffusione di una cultura nazionalistica in cui lo sguardo si concentra su un “noi” limitato ai confini nazionali e ad alcune vicende europee. Le interconnessioni con il resto del mondo e la comprensione degli scambi millenari che continuamente riconfigurano le diverse aree del pianeta rimangono in gran parte esclusi. In passato non è sempre stato così, nei secoli precedenti al XIX l’idea di raccontare la storia come storia dell’intera umanità era invece diffusa in molti luoghi del mondo tra cui Cina, Giappone, Mondo Islamico e la stessa Europa.
L’idea di recuperare oggi il racconto storico come racconto globale dell’umanità nasce dagli sviluppi scientifici della world history, dall’incontro di insegnanti impegnati sul campo, oltre a ricercatori, esperti di didattica, Ong, associazioni culturali, grandi pensatori del Nord e del Sud del mondo e da anni di partenariati europei su progetti di educazione alla cittadinanza globale, in cui ha preso corpo il desiderio di coniugare la scientificità e la chiarezza delle migliori ricerche storiche, con una narrazione che avesse come soggetti l’intera umanità e le sue millenarie interconnessioni.
Nel concreto l’impostazione del manuale mira a raggiungere alcuni obiettivi didattici specifici:
1) raccontare la storia a tutti i cittadini europei e mondiali: per questo scopo il testo segue l’impostazione della world history, offrendo pagine di storia globale, uguali per tutti gli abitanti del continente (e del pianeta). La storia globale narrata si concentra sui fatti e meccanismi storici che hanno portato nel tempo alle interconnessioni crescenti fra i popoli del globo e alla formazione di un sistema-mondo antico e di un sistema-mondo moderno.
Tra questi fatti e meccanismi storici rientrano la diffusione della cultura ellenistica (dall’Europa all’Indo); il ruolo degli Imperi islamici e dei commerci su lunga distanza nei contatti economici e culturali fra Europei, Africani, Indiani e Cinesi; la Pax mongolica e il ruolo che essa ha avuto nel facilitare le relazioni fra Oriente e Occidente; le globalizzazioni dal 1500 ai giorni nostri.
2) aiutare a scegliere gli elementi importanti: i fatti storici sono moltissimi e allargare lo sguardo a tutti i continenti potrebbe comportare il rischio di moltiplicare a dismisura le pagine. Al contrario il testo è sintetico perché sceglie solo quei meccanismi e quei fatti che hanno un’importanza imprescindibile per comprendere la formazione del sistema mondo e i problemi dell’oggi.
3) Raccontare la storia in modo chiaro: per questo il testo offre un linguaggio semplice, uno stile di scrittura che punta ad appassionare gli studenti, molte carte geo-storiche che aiutano il fondamentale meccanismo della visualizzazione come strumento di rafforzamento della comprensione.
4) Spiegare i grandi problemi dell’oggi: per questo, oltre a proporre uno sguardo globale, il testo offre una ricostruzione storica attenta all’origine di quattro dei grandi problemi che attraversano il mondo oggi: la disuguaglianza economica internazionale, la condizione femminile, i fenomeni migratori, i problemi climatici e ambientali. Quattro problemi collegati con alcuni tra i principali SDGs che l’ONU nel 2015 ha inserito in una risoluzione sul futuro dell’umanità e del pianeta votata da 194 Paesi.
Scheda
Il progetto GET UP AND GOALS! cofinanziato dalla Commissione Europea coinvolge l’Italia, insieme ad Austria, Bulgaria, Irlanda, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito Repubblica Ceca, Romania, Spagna, Ungheria.
Il progetto si sviluppa dal 2017 al 2020, in 120 istituti d’istruzione e si rivolge ai protagonisti della scuola. In linea con l’Obiettivo 4.7 dell’Agenda Globale per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite: “Entro il 2030, assicurarsi che tutti gli studenti acquisiscano le conoscenze e le competenze necessarie per promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso, tra l’altro, l’educazione per lo sviluppo sostenibile e stili di vita sostenibili, i diritti umani, l’uguaglianza di genere, la promozione di una cultura di pace e di non violenza, la cittadinanza globale e la valorizzazione della diversità culturale e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile”.
Di Massimiliano Lepratti