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Europa. I diritti dei consumatori vengano adeguati ai cambiamenti economici e sociali

Europa. I diritti dei consumatori vengano adeguati ai cambiamenti economici e sociali

K metro 0 – Roma – La ‘class action’ potrebbe diventare uno strumento di tutela dei consumatori per tutta l’Unione europea. Oggi la politica dell’UE per i consumatori pone degli obbiettivi: Protegge i diritti dei consumatori attraverso la legislazione, anche aiutando a risolvere le controversie con gli operatori commerciali in modo rapido ed efficiente (ad es.

K metro 0 – Roma – La ‘class action’ potrebbe diventare uno strumento di tutela dei consumatori per tutta l’Unione europea. Oggi la politica dell’UE per i consumatori pone degli obbiettivi:

Protegge i diritti dei consumatori attraverso la legislazione, anche aiutando a risolvere le controversie con gli operatori commerciali in modo rapido ed efficiente (ad es. tramite la risoluzione alternativa delle controversie e i centri europei dei consumatori); assicura che i diritti dei consumatori vengano adeguati ai cambiamenti economici e sociali, in particolare nei seguenti mercati: economia digitale, energia e servizi finanziari; garantisce la sicurezza dei prodotti acquistati all’interno del mercato unico; aiuta a effettuare scelte basate su informazioni chiare, accurate e coerenti, ad es. quando si fanno acquisti online.

Da quello che stanno elaborando le Istituzioni europee, i consumatori di tutta l’Ue dovrebbero essere in grado di rivolgere al tribunale come gruppo se sono stati danneggiati dallo stesso operatore commerciale. Lo hanno sostenuto gli europarlamentari della Commissione per il Mercato Interno che hanno approvato un progetto di direttiva legislativa con 19 voti a favore, 3 contrari e nessuna astensione, che prevede un nuovo sistema di ricorsi collettivi a livello europeo. La commissione ha inoltre approvato un mandato per avviare i colloqui con i ministri dell’Ue, dopo che l’Assemblea plenaria del Parlamento europeo l’avrà votato.

Attualmente, sono solo 19 gli Stati membri che dispongono di qualche strumento legale in favore delle vittime di danni collettivi, ma spesso le procedure sono lunghe e costose, specialmente se le vittime vanno in tribunale individualmente.

L’Italia ha già uno dei sistemi più avanzati dell’Ue per i ricorsi collettivi ed i risarcimenti ai consumatori. Le nuove regole affrontano le preoccupazioni sollevate dai recenti scandali relativi ai danni di massa come il “Diesel gate” che ha visto coinvolte, importanti case automobilistiche europee (principalmente quelle tedesche).

Ad aprile scorso, la Commissione europea aveva lanciato il ‘New Deal’ per mettere in piedi un nuovo sistema di ricorsi collettivi a livello europeo, per facilitare le azioni transfrontaliere contro le violazioni dei diritti dei consumatori e facilitare le compensazioni individuali.

Rispetto al testo dell’Esecutivo comunitario, gli europarlamentari hanno introdotto alcune modifiche: il principio del ‘chi perde paga’ che costituisce una delle principali garanzie processuali per entrambe le parti delle azioni collettive e quella che riguarda i gruppi che presentano una sorta di ‘class action’, però, le parti in causa dovranno dimostrare di non avere nessun legame finanziario con gli studi legali.

Dunque, la giurisprudenza italiana potrebbe essere una fonte già collaudata per l’estensione all’intera Unione europea di una maggiore tutela dei consumatori.

di Salvatore Rondello

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