K metro 0 – Parigi – Tutto pronto a Parigi per la riunione di domani dei “volenterosi” di domani, alla quale, come riferiscono fonti dell’Eliseo, saranno presenti 31 delegazioni. Al vertice parteciperà anche il segretario generale della Nato, Mark Rutte. Oggi è arrivato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in vista dell’incontro con il presidente francese
K metro 0 – Parigi – Tutto pronto a Parigi per la riunione di domani dei “volenterosi” di domani, alla quale, come riferiscono fonti dell’Eliseo, saranno presenti 31 delegazioni. Al vertice parteciperà anche il segretario generale della Nato, Mark Rutte. Oggi è arrivato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in vista dell’incontro con il presidente francese Emmanuel Macron, previsto per questa sera.
Intanto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato in un’intervista con Newsmax che la Russia di Vladimir Putin vorrebbe porre fine alla guerra in Ucraina, ma potrebbe prendere tempo per valutare le condizioni di un possibile accordo di pace.
“Penso che la Russia voglia vedere la fine di questa storia, ma potrebbe essere che sta tergiversando”, ha affermato Trump parlando con il conduttore Greg Kelly nella Roosevelt Room della Casa Bianca. Secondo l’ex presidente, anche il leader ucraino Volodymyr Zelenskyj vorrebbe porre fine al conflitto, ma la situazione sul campo resta estremamente complessa.
Trump ha poi sottolineato la devastazione causata dal conflitto: “Vedo le immagini dei campi di battaglia: braccia, gambe e teste sparse ovunque. Gli armamenti sono ridicoli. Ora è tutto un grande affare di droni. Voglio solo che finisca”, ha aggiunto, ribadendo la sua volontà di porre fine alla guerra qualora tornasse alla presidenza.
Martedì, a Riad, gli Stati Uniti hanno raggiunto accordi separati con Mosca e Kiev per ridurre la lotta nel Mar Nero e sospendere gli attacchi contro le infrastrutture energetiche. In cambio, Washington ha accettato di ammorbidire alcune sanzioni contro Mosca, una decisione che potrebbe generare nuove tensioni tra Stati Uniti e Unione Europea.
L’intesa siglata in Arabia Saudita richiama la Iniziativa del Mar Nero, firmata nel 2022 con la mediazione di Turchia e Onu, che consentiva all’Ucraina di esportare cereali in sicurezza e prevedeva l’ispezione delle navi per evitare traffici di armi. Tuttavia, il governo di Kiev ha spesso denunciato che la Russia utilizzava queste ispezioni per bloccare il suo export, accusa che il Cremlino ha sempre respinto.
Mosca, dal canto suo, ha sempre lamentato il mancato rispetto degli accordi da parte dell’Occidente. Il presidente Vladimir Putin ha più volte affermato che gli ostacoli alle esportazioni russe di cereali e fertilizzanti non sono mai stati rimossi, portando nel luglio 2023 all’uscita unilaterale della Russia dall’accordo.
Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha dichiarato che questa volta “la giustizia deve prevalere”, sottolineando l’importanza di garantire alla Russia le stesse opportunità concesse all’Ucraina nell’ambito del commercio marittimo.
Se da un lato gli Stati Uniti sembrano disposti a trattare con la Russia per garantire una tregua sul fronte economico e commerciale, dall’altro emergono interrogativi sulla posizione di Donald Trump, che potrebbe avere un ruolo chiave in futuro.
C’è chi crede che un accordo con Mosca potrebbe porre fine alla guerra in tempi brevi, ma molti analisti avvertono che allentare la pressione sulle sanzioni potrebbe consentire a Putin più margine per portare avanti la sua strategia militare ed economica.