K metro 0 – Marsiglia – Il Tribunale Penale di Marsiglia ha emesso condanne pesanti nei confronti di 22 persone affiliate alla ‘ndrangheta. Accusate di essere coinvolte in un vasto traffico di stupefacenti che operava nel sud della Francia tra il 2018 e il 2020. Le pene, che vanno da 4 a 13 anni di
K metro 0 – Marsiglia – Il Tribunale Penale di Marsiglia ha emesso condanne pesanti nei confronti di 22 persone affiliate alla ‘ndrangheta. Accusate di essere coinvolte in un vasto traffico di stupefacenti che operava nel sud della Francia tra il 2018 e il 2020. Le pene, che vanno da 4 a 13 anni di carcere, riflettono la gravità dei reati commessi da questa rete criminale, con ramificazioni in tutta Europa.
Condannato a 10 anni di reclusione e una multa di 100.000 euro Patrick Viegas, 36 anni, uno dei principali imputati. Viegas, che era detenuto in isolamento da 4 anni, è stato considerato il capo della rete di traffico di stupefacenti e uno degli esponenti più pericolosi della criminalità organizzata. Il suo ex socio, Rémy Elisa, anche lui 36 anni, ha ricevuto la pena più severa: 13 anni di carcere, segno del ruolo fondamentale che ha ricoperto nella gestione e nell’espansione del traffico internazionale.
Sei anni di carcere e a una multa di 30.000 euro per un altro membro della rete, Domenico Magnoli. L’uomo, legato alla famiglia Magnoli, nota per i suoi legami con la ‘ndrangheta, svolgeva il ruolo di intermediario, facilitando il traffico di stupefacenti tra Italia, Francia e altri paesi europei.
La compagna thailandese di Viegas, Worowan Jitklang, che era accusata di aver preso parte attivamente al traffico di stupefacenti, ha ricevuto una condanna a 4 anni di carcere. Tuttavia, grazie alla sua cooperazione, ha avuto la pena ridotta a 3 anni di libertà vigilata, durante i quali sconterà la pena a casa sotto sorveglianza elettronica. Inoltre, dovrà pagare una multa di 20.000 euro.
Diversi i crimini, tra cui l’importazione di stupefacenti in banda organizzata, in particolare resina di cannabis e cocaina, nonché di associazione a delinquere finalizzata all’esportazione di droghe e di riciclaggio dei proventi derivanti dal traffico, dei quali hanno dovuto rispondere. Le indagini hanno rivelato una rete ben strutturata e operativa su più fronti, che gestiva il flusso di stupefacenti con una logistica complessa e ramificazioni in diverse nazioni.
Le indagini sono iniziate nel giugno 2018, grazie a un semplice controllo doganale che ha portato all’arresto di un “mulo”, un corriere della droga, di ritorno dalla Spagna. L’uomo, trovato in possesso di 20 kg di cannabis, ha fornito agli inquirenti informazioni cruciali che hanno permesso di ricostruire l’intera rete criminale. L’indagine ha portato all’identificazione di Patrick Viegas e dei suoi complici, che operavano con una rete di distribuzione ben consolidata tra l’Italia e la Francia.
Nel corso delle indagini, gli inquirenti hanno scoperto che la banda gestiva un traffico su larga scala, utilizzando metodi sofisticati per il trasporto e il riciclaggio dei guadagni. Il traffico di stupefacenti non solo coinvolgeva le due principali sostanze (cannabis e cocaina), ma aveva anche ramificazioni in diversi altri paesi europei, creando un pericolo per la sicurezza pubblica a livello continentale.
Il caso di Marsiglia evidenzia come la ‘ndrangheta, una delle organizzazioni criminali più potenti e ramificate, sia riuscita a infiltrarsi nel traffico di stupefacenti a livello internazionale.