K metro 0 – Seul – Per affrontare la carenza di manodopera in settori chiave come la cantieristica navale, la Corea del Sud sta sperimentando un nuovo approccio: la formazione dei lavoratori stranieri nei loro paesi d’origine. Nell’ambito di questa iniziativa, il governo sudcoreano formerà circa 280 lavoratori in Uzbekistan per poi farli lavorare con
K metro 0 – Seul – Per affrontare la carenza di manodopera in settori chiave come la cantieristica navale, la Corea del Sud sta sperimentando un nuovo approccio: la formazione dei lavoratori stranieri nei loro paesi d’origine.
Nell’ambito di questa iniziativa, il governo sudcoreano formerà circa 280 lavoratori in Uzbekistan per poi farli lavorare con dei permessi specifici nella città coreana di Ulsan, grande polo cantieristico navale del sud-est del paese, secondo quanto riporta The Korea Times.
Per compensare la grave carenza di manodopera che affligge il paese asiatico per motivi demografici, il ministero dell’occupazione coreano ha pianificato l’assunzione di lavoratori stranieri; ne serviranno fino a 130.000 per l’anno in corso come forza lavoro per impieghi manuali, quali la cantieristica o l’agricoltura. Grazie ad un programma speciale che inizierà il 18 marzo, la città di Ulsan coprirà i costi per la formazione di 280 lavoratori, che si svolgerà in una struttura fornita dal governo uzbeko.
I primi arrivi di manodopera dall’Uzbekistan sono previsti per luglio, con una tappa di una settimana di formazione finale nei cantieri sudcoreani per poter poi iniziare a lavorare.
I lavoratori saranno muniti di visti di lavoro E-9, rilasciati ai lavoratori stranieri impegnati in mansioni pesanti.
L’iniziativa punta a migliorare la sicurezza sul lavoro, aumentare la produttività e offrire alle aziende maggiore flessibilità nella selezione di manodopera estera qualificata.