K metro 0 – Belgrado – Nella tarda serata di ieri, giornalisti, studenti e cittadini si sono radunati davanti alla sede dell’emittente radiotelevisiva “Rts” a Nis per manifestare solidarietà ai colleghi oggetto di insulti da parte del presidente serbo Aleksandar Vucic. Le critiche del capo di Stato riguardavano la copertura delle recenti proteste studentesche del
K metro 0 – Belgrado – Nella tarda serata di ieri, giornalisti, studenti e cittadini si sono radunati davanti alla sede dell’emittente radiotelevisiva “Rts” a Nis per manifestare solidarietà ai colleghi oggetto di insulti da parte del presidente serbo Aleksandar Vucic. Le critiche del capo di Stato riguardavano la copertura delle recenti proteste studentesche del fine settimana scorso.
Nonostante le scuse ufficiali arrivate nella giornata di ieri, i giornalisti e gli operatori dei media di Nis hanno annunciato di non accettarle, decidendo di sospendere la copertura giornalistica delle attività del presidente fino a nuove scuse pubbliche. “In attesa di opportune scuse pubbliche, sospenderemo la copertura di tutte le attività del presidente”, si legge nella nota diffusa dai giornalisti.
Il numero dei firmatari della dichiarazione è passato da 46 a 88, coinvolgendo non solo i professionisti di Nis ma anche quelli delle città di Vranje, Prokuplje e Leskovac.
Nella tarda serata di ieri, un allarme bomba ha interrotto le attività dell’Assemblea nazionale di Belgrado. Le squadre antisabotaggio del ministero dell’Interno serbo hanno completato le ispezioni durante la notte, confermando che si trattava di una falsa segnalazione.
Oggi, i parlamentari hanno ripreso le discussioni, affrontando una serie di proposte legislative, tra cui gli emendamenti alla legge sull’istruzione superiore e la legge sui prestiti agevolati per i giovani. Tra i 62 punti all’ordine del giorno, si prevede anche l’esame delle modifiche alle leggi sull’istruzione primaria e secondaria.
All’ordine del giorno figurano anche diverse leggi finanziarie, tra cui il disegno di legge per la tutela degli utenti dei servizi finanziari, che limita i tassi di interesse sui prestiti. I parlamentari discuteranno vari accordi di credito per il finanziamento di progetti infrastrutturali, incluso un piano di riforme supportato dall’Unione Europea per un totale di 112 milioni di euro.
Inoltre, si prevede la discussione della mozione per la destituzione della presidente dell’Assemblea nazionale Ana Brnabic, presentata da 41 deputati dell’opposizione, nonché la conferma delle dimissioni del primo ministro Milos Vucevic.
Proprio la presidente del Parlamento serbo Ana Brnabic ha accolto con soddisfazione la decisione di rimuovere la discussione sull’adesione del Kosovo dall’agenda del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa. “Questa è una vittoria significativa per la Serbia e per il rispetto del diritto internazionale”, ha dichiarato Brnabic, sottolineando il ruolo degli sforzi diplomatici di Belgrado e il supporto di alcuni Paesi membri.
Nonostante questo successo, Brnabic ha ribadito che la Serbia continuerà a vigilare contro eventuali nuove pressioni, evidenziando che la domanda di adesione del Kosovo, presentata nel 2022, continua a incontrare forti resistenze internazionali.