Le vittime di Khojaly ricordate a Roma

Le vittime di Khojaly ricordate a Roma

K metro 0 – Roma – Un bilancio di 613 vittime, uccise in una sola notte, tra il 25 e il 26 febbraio 1992 nella città di Khojaly, in Azerbaigian. Tra loro bambini, donne e anziani. Sono questi i numeri di una tragedia che rappresenta uno dei momenti più atroci della Guerra del Karabakh e

K metro 0 – Roma – Un bilancio di 613 vittime, uccise in una sola notte, tra il 25 e il 26 febbraio 1992 nella città di Khojaly, in Azerbaigian. Tra loro bambini, donne e anziani. Sono questi i numeri di una tragedia che rappresenta uno dei momenti più atroci della Guerra del Karabakh e che l’Azerbaigian ha ricordato con due eventi, il 23 e il 24 febbraio, a Roma.

Il 24 febbraio nella Sala stampa della camera dei deputati si è svolta la conferenza “Khojali 33 anni dopo. Nel tempo del ritorno, giustizia per la riconciliazione”, su iniziativa dell’On. Naike Gruppioni, Membro della Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera dei Deputati. Aprendo i lavori, l’On. Gruppioni ha presentato i fatti avvenuti a Khojaly 33 anni fa, mettendo in luce come parlarne sia fondamentale perché simili tragedie non avvengano mai più.

A moderare l’incontro il Prof. Antonio Stango, Presidente Federazione Italiana Diritti Umani, che ha ricordato come la commemorazione di Khojaly sia ormai un evento annuale, ma anche come ciò avvenga in una prospettiva ogni anno più positiva, di riconciliazione effettiva.

Tra i relatori il Sen. Giuliomaria Terzi di Sant’Agata, Presidente Commissione Politiche dell’Unione Europea del Senato, che ha sottolineato come ormai sull’eccidio di Khojaly la disinformazione non sia più ammessa, evidenziando anche come, nonostante questa tragedia, l’Azerbaigian sia riuscito a costruire una reputazione eminente e citando anche la recente Cop29 e i suoi successi.

Fabrizio Conti dell’ArtCloud network international, ha raccontato la sua esperienza nel Karabakh e a Khojaly, le testimonianze dei sopravvissuti e di coloro che stanno tornando ad abitare le aree liberate, e l’impegno dell’Azerbaigian a riportare la vita, mentre la memoria viene fissata.

Ha poi preso la parola il Sen. Marco Scurria, Segretario della Commissione Politiche dell’Unione Europea del Senato, che ha espresso il dovere delle istituzioni di presenziare un simile evento, con un accenno al valore del tema dell’identità e al dolore di chi deve abbandonare le proprie terre.

A concludere gli interventi l’Ambasciatore della Repubblica dell’Azerbaigian in Italia, Rashad Aslanov, che ha evidenziato ancora la sofferenza legata al genocidio di Khojaly, con un’attenzione alle responsabilità e a come non sia accettabile l’impunità, che aprirebbe solo la via a nuovi crimini. Importante, a tal fine, anche la solidarietà della comunità internazionale per condannare questo massacro.

Domenica 23 febbraio la suggestiva cornice della Basilica di Sant’Agnese fuori le mura, edificio straordinario del VII secolo, ha ospitato il concerto “Khojaly: Ritorno alla Vita”, organizzato dall’Ambasciata della Repubblica dell’Azerbaigian presso la Santa Sede, insieme all’Ambasciata Azerbaigiana in Italia e con la collaborazione della Camera di Commercio Italia – Azerbaigian. Prima della toccante esibizione, ad opera di Coro e Orchestra della Cappella Musicale Costantina, hanno preso la parola gli ambasciatori dell’Azerbaigian in Vaticano, Ilgar Mukhtarov, e in Italia, Rashad Aslanov.

Condividi su:

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Che tempo fa



Condividi su: