K metro 0 – Londra – Amnesty International ha pubblicato una ricerca intitolata “Vite in un limbo: il devastante impatto delle politiche di asilo e immigrazione di Trump”. La ricerca, che si basa su interviste realizzate tra il 3 e il 9 febbraio con persone in cerca di asilo al confine, rivela una situazione allarmante:
K metro 0 – Londra – Amnesty International ha pubblicato una ricerca intitolata “Vite in un limbo: il devastante impatto delle politiche di asilo e immigrazione di Trump”. La ricerca, che si basa su interviste realizzate tra il 3 e il 9 febbraio con persone in cerca di asilo al confine, rivela una situazione allarmante: le nuove politiche hanno creato una realtà in cui le persone che cercano protezione negli Stati Uniti sono costrette a vivere in condizioni di estremo pericolo, senza la possibilità di intraprendere un percorso legale per ottenere asilo. Amnesty International ha documentato come la combinazione di decreti esecutivi del presidente Trump e l’aumento della militarizzazione della frontiera da parte del governo messicano hanno reso praticamente impossibile l’accesso legale.
Il diritto d’asilo, garantito dalle leggi internazionali, è stato di fatto annullato dalle politiche statunitensi. Sebbene secondo la legge statunitense chiunque possa chiedere asilo, indipendentemente dal modo in cui è entrato nel paese, la realtà dei fatti è ben diversa. Le nuove disposizioni hanno reso quasi impossibile per i migranti entrare legalmente negli Stati Uniti per chiedere asilo, creando una barriera invalicabile fatta di burocrazia, procedure illegali e violazioni delle leggi interne.
In assenza degli appuntamenti fissati tramite Cpb One, le persone restano intrappolate in situazioni precarie e pericolose sul lato meridionale della frontiera, che è particolarmente rischioso per le persone messicane richiedenti asilo. Decine di persone hanno descritto ad Amnesty International l’impatto delle nuove politiche.
Le persone che cercano salvezza lungo il confine sono costrette a vivere in situazioni precarie e pericolose, spesso senza cibo, acqua o un luogo sicuro dove rifugiarsi. Le organizzazioni che forniscono assistenza umanitaria, orientamento legale e rifugi sono in grave difficoltà, con molte che non hanno più risorse economiche per proseguire il loro lavoro. In alcuni casi, i rifugi lungo la frontiera sono costretti a lasciare fuori donne e bambini.
In aggiunta alle politiche statunitensi, anche il governo del Messico ha intensificato la militarizzazione della frontiera, inviando altri 10.000 soldati lungo il confine. Questo ha alimentato un clima di paura tra le persone in cerca di asilo, causando arresti di massa ed espulsioni forzate. Le violazioni dei diritti umani sono aumentate in modo esponenziale, e molte persone sono state deportate senza aver avuto la possibilità di chiedere protezione internazionale.
Le organizzazioni che lavorano al confine, che forniscono rifugi, assistenza legale e supporto umano, sono ora in crisi, senza i fondi necessari per continuare il loro lavoro vitale. Molte organizzazioni umanitarie, che dipendevano da aiuti provenienti da Usaid e altri programmi governativi, hanno visto i loro fondi ridotti o eliminati, aggravando la difficoltà di fornire assistenza ai migranti. Alcuni rifugi sono costretti a chiudere o a ridurre le loro attività, lasciando le persone al loro destino.
Amnesty International continua a fare appello agli Stati Uniti affinché rispettino i loro obblighi internazionali, trovando soluzioni rispettose dei diritti umani e fermando le politiche di asilo e immigrazione che violano i diritti fondamentali delle persone in cerca di salvezza. L’organizzazione sollecita anche il governo messicano per interrompere la sua cooperazione con le politiche statunitensi, adottando misure immediate per garantire la sicurezza e la protezione delle persone migranti che transitano lungo il confine.
Amnesty International continuerà a documentare le violazioni dei diritti umani e a fare pressione affinché le autorità degli Stati Uniti e del Messico rispondano delle loro azioni, in un momento cruciale per il futuro delle persone migranti e rifugiate in patria.