K metro 0 – Hong Kong – Il Partito Democratico di Hong Kong, uno dei principali movimenti a favore della democrazia nella regione, ha preso un’importante decisione che segna un passo verso il suo scioglimento. Questo avviene in un periodo in cui il Partito Comunista Cinese ha intensificato il controllo sull’informazione e messo in atto
K metro 0 – Hong Kong – Il Partito Democratico di Hong Kong, uno dei principali movimenti a favore della democrazia nella regione, ha preso un’importante decisione che segna un passo verso il suo scioglimento. Questo avviene in un periodo in cui il Partito Comunista Cinese ha intensificato il controllo sull’informazione e messo in atto una dura repressione del dissenso. La decisione è stata annunciata dal presidente del Partito Democratico, Lo Kin-hei, il 20 febbraio 2025, durante una conferenza stampa in cui ha spiegato che questa scelta politica è stata influenzata dalla difficile situazione e dal clima sociale che caratterizzano oggi Hong Kong. Lo Kin-hei ha sottolineato che, nonostante la decisione di dissolversi, il partito non ha gravosi oneri finanziari, ma ha avvertito che il contesto politico attuale rende difficile un’azione politica.
Per procedere con lo scioglimento, il comitato centrale del Partito Democratico ha deciso di costituire una task force che si occuperà di analizzare le modalità e le procedure necessarie. Tuttavia, lo scioglimento ufficiale del partito richiede il sostegno del 75% dei membri durante un’assemblea generale. Attualmente, il partito conta circa 400 membri, ma non tutti partecipano attivamente alle riunioni, quindi è ancora da vedere se sarà possibile.
Nel corso della sua storia, il Partito Democratico di Hong Kong è stato considerato una forza di opposizione moderata, ma comunque significativa. Nonostante la sua posizione critica nei confronti del governo cinese, ha mantenuto, per anni, rapporti relativamente cordiali con i funzionari di Pechino, cercando di dialogare nel rispetto delle leggi e delle politiche cinesi. Tuttavia, la situazione è cambiata radicalmente a partire dal 2019, quando le manifestazioni antigovernative e le forti proteste sociali hanno scosso Hong Kong. L’intensificarsi dei disordini ha portato a una reazione drastica da parte del governo cinese.
Fondato nel 1994, il Partito Democratico è stato uno dei pochi gruppi che hanno continuato a sostenere la causa della democrazia a Hong Kong, resistendo alla crescente repressione.
Tra i membri più illustri del Partito Democratico figurano Martin Lee, che viene spesso definito il «padre della democrazia» di Hong Kong, grazie al suo impegno costante per i diritti civili e politici, e Albert Ho, ex leader del gruppo che organizzava ogni anno le veglie in memoria del massacro di Tiananmen. Anche Emily Lau, giornalista di lunga data e attivista per i diritti umani, è stata una figura di rilievo.
L’annuncio dello scioglimento del Partito Democratico di Hong Kong rappresenta, quindi, una tappa importante in un lungo processo di erosione della libertà politica e civile nella regione. Mentre le forze pro-democrazia si ritirano dalla scena politica, si temono nuove restrizioni e repressioni nei confronti di chiunque tenti di opporsi al controllo del Partito Comunista Cinese. La fine di una delle forze più longeve per la democrazia a Hong Kong segna, purtroppo, una triste conclusione per la lotta per la libertà nella regione, che sembra sempre più in balia della stretta autoritaria di Pechino.