A Monaco si discute del futuro della Ue e dell’Ucraina

A Monaco si discute del futuro della Ue e dell’Ucraina

K metro 0 – Monaco – Si apre oggi a Monaco la 61ª edizione della Conferenza sulla Sicurezza, un evento che riunisce leader mondiali, esperti di geopolitica e rappresentanti delle istituzioni internazionali per discutere le sfide più urgenti in materia di sicurezza globale. In una città sotto shock per l’attentato di ieri, il focus principale

K metro 0 – Monaco – Si apre oggi a Monaco la 61ª edizione della Conferenza sulla Sicurezza, un evento che riunisce leader mondiali, esperti di geopolitica e rappresentanti delle istituzioni internazionali per discutere le sfide più urgenti in materia di sicurezza globale. In una città sotto shock per l’attentato di ieri, il focus principale della Conferenza riguarda le relazioni tra Unione Europea e Stati Uniti, le spese per la difesa e le possibilità di avviare nuovi negoziati per una pace duratura in Ucraina.

Uno degli aspetti più discussi di questa edizione è l’assenza della Russia, che non è stata invitata dagli organizzatori della conferenza. La decisione ha suscitato reazioni contrastanti a livello internazionale. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha dichiarato che nessun rappresentante ufficiale di Mosca prenderà parte ai lavori, sottolineando come questa esclusione possa pregiudicare un vero dialogo multilaterale sulla sicurezza europea. Parallelamente il Cremlino ha respinto con forza le accuse secondo cui avrebbe lanciato attacchi contro impianti nucleari ucraini, come denunciato dagli Ucraini, definendo tali affermazioni come “provocazioni” orchestrate da Kiev per influenzare l’opinione pubblica internazionale.

L’edizione di quest’anno potrebbe rappresentare un momento cruciale per la diplomazia globale. Poche ore prima dell’inizio della conferenza, l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato un possibile incontro trilaterale tra Usa, Russia e Ucraina. Tuttavia, questa dichiarazione è stata smentita dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il quale ha ribadito che nessun incontro con i rappresentanti di Mosca è stato concordato.

Per dissipare le tensioni e chiarire la posizione statunitense, il vicepresidente americano J.D. Vance incontrerà Zelensky a Monaco nel pomeriggio. Nel frattempo, gli stati membri dell’Unione Europea cercano di mantenere un ruolo centrale nei negoziati, temendo di essere relegati a spettatori in una trattativa che vede protagonisti gli Stati Uniti e la Russia. L’Europa dovrà trovare un equilibrio tra il sostegno all’Ucraina e la necessità di garantire stabilità e sicurezza ai propri confini.

La questione della spesa militare rimane un punto critico nell’agenda della conferenza. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha sottolineato la necessità per gli Stati membri di aumentare significativamente il budget per la difesa, per rispondere alle sfide poste dalle attuali minacce globali. Gli Stati Uniti, dal canto loro, spingono per un incremento delle spese della Nato, proponendo di portare il contributo degli alleati dal 2% al 5% del PIL.

Oltre alla questione della difesa, un altro punto centrale riguarda l’accesso alle risorse naturali strategiche. Washington punta ad assicurarsi un accesso privilegiato ai giacimenti di terre rare dell’Ucraina, materiali essenziali per l’industria tecnologica e bellica. Molti di questi giacimenti si trovano in aree attualmente occupate dalle forze russe, il che complica ulteriormente le trattative in corso.

L’unione Europea si trova a un bivio: da un lato, cerca di evitare una posizione marginale nelle trattative di pace, dall’altro deve rispondere alle pressioni statunitensi e adattarsi a un nuovo equilibrio geopolitico.

Tra i rappresentanti europei presenti alla conferenza spiccano Ursula von der Leyen, il segretario generale della Nato Mark Rutte e il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa. Oltre a loro, saranno presenti numerosi commissari europei e leader di governo, tutti chiamati a riflettere sulle strategie future dell’Europa in un mondo in cui gli equilibri di potere stanno cambiando rapidamente.

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