K metro 0 – La Valletta – Yorgen Fenech, l’imprenditore maltese accusato di complicità nell’assassinio della giornalista Daphne Caruana Galizia, è stato rilasciato su cauzione. La giornalista fu uccisa il 16 ottobre 2017, quando una potente autobomba esplose vicino alla sua casa. Fenech è accusato di essere il presunto mandante dell’attentato, che è stato un
K metro 0 – La Valletta – Yorgen Fenech, l’imprenditore maltese accusato di complicità nell’assassinio della giornalista Daphne Caruana Galizia, è stato rilasciato su cauzione. La giornalista fu uccisa il 16 ottobre 2017, quando una potente autobomba esplose vicino alla sua casa.
Fenech è accusato di essere il presunto mandante dell’attentato, che è stato un attacco non solo alla vita di Caruana Galizia, ma anche alla libertà di stampa a Malta e al mondo intero.
Dopo il suo arresto nel novembre 2019, Fenech aveva presentato numerose richieste di rilascio su cauzione, tutte respinte fino ad oggi. La sua ultima richiesta, però, è stata accettata il 24 gennaio 2025. Il tribunale ha stabilito che Fenech dovrebbe pagare una cauzione di 80.000 euro per ottenere la libertà provvisoria, con una serie di condizioni severe. Sua zia, Moira Fenech, ha agito da garante, offrendo anche le sue azioni nel Tumas Group.
Fenech dovrà rispettare molte restrizioni, tra cui il divieto di avvicinarsi a meno di 50 metri dalla costa o dall’aeroporto, l’obbligo di firmare ogni giorno presso una stazione di polizia e di restare a casa tra le 17:00 e le 11:00 del mattino. Un agente di polizia sarà assegnato alla sua sorveglianza costante, e dovrà vivere esclusivamente nell’indirizzo fornito al tribunale, con la sua zia che ha offerto una proprietà di fronte alla sua come residenza. I
noltre, il tribunale ha trattatenuto il suo passaporto e i suoi documenti di identità, e gli ha imposto di non comunicare o avvicinarsi ai testimoni dell’accusa, tra cui il mediatore Melvin Theuma e l’ex capo del personale dell’Opm Keith Schembri.
Questa decisione ha suscitato forti reazioni, sia a livello locale che internazionale. Matthew Caruana Galizia, il figlio di Daphne, sui social ha scritto: “Il primo ministro ha avuto cinque anni per riformare il nostro sistema e non ha fatto nulla. Nessuno dovrebbe aspettare così tanto per un processo”.
La Fondazione Daphne Caruana Galizia in una nota ha denunciato il fallimento dello Stato maltese nel proteggere la giornalista e nel garantire giustizia dopo la sua morte. La fondazione ha affermato che “Daphne è stata assassinata per aver detto la verità”, e ha ribadito come, quasi otto anni dopo il suo assassinio, non sia ancora stata fatta giustizia.
Anche la Federazione Europea dei Giornalisti (EFJ) ha condannato duramente il rilascio di Fenech, accusando il governo maltese di ostacolare il corso della giustizia. Il Segretario Generale dell’EFJ, Ricardo Gutiérrez, ha dichiarato che la situazione evidenzia come le autorità maltesi stiano facendo di tutto per garantire che chi ferma il potere non venga mai ritenuto responsabile per i crimini commessi.
L’EFJ ha chiesto ai difensori dello stato di diritto a Malta di sollevare la loro voce per chiedere giustizia, e di porre fine alla “scandalosa impunità” che sembra proteggere coloro che hanno ordinato l’omicidio di Daphne Caruana Galizia.