K metro 0 – Nuova Delhi – Le politiche antimmigrazione clandestina varate dall’amministrazione Trump interessano anche l’India. Il 5 febbraio, infatti, gli Stati Uniti hanno rimpatriato in India 104 immigrati irregolari, la maggior parte dei quali provenienti dagli Stati del Gujarat (33 persone), Haryana e Punjab. I rimanenti erano originari del Maharashtra, dell’Uttar Pradesh e
K metro 0 – Nuova Delhi – Le politiche antimmigrazione clandestina varate dall’amministrazione Trump interessano anche l’India. Il 5 febbraio, infatti, gli Stati Uniti hanno rimpatriato in India 104 immigrati irregolari, la maggior parte dei quali provenienti dagli Stati del Gujarat (33 persone), Haryana e Punjab. I rimanenti erano originari del Maharashtra, dell’Uttar Pradesh e del Territorio di Chandigarh. Secondo quanto riportato dal quotidiano “The Indian Express”, tra i rimpatriati figurano 25 donne e 12 minori, il più piccolo di soli quattro anni. Inoltre, 48 persone hanno meno di 25 anni.
Secondo stime della stampa indiana, l’operazione di rimpatrio ha avuto un costo di circa un milione di dollari. Questo volo rappresenta il primo rimpatrio diretto in India sotto la nuova amministrazione statunitense e avviene pochi giorni prima della visita del premier Narendra Modi a Washington.
Le autorità stimano che siano circa 18.000 i migranti indiani entrati illegalmente negli Stati Uniti e in attesa di rimpatrio. Il governo indiano ha dichiarato la propria disponibilità a collaborare, garantendo l’accoglienza dei rimpatriati dopo aver verificato la loro nazionalità.
Il ministro degli Esteri indiano, Subrahmanyam Jaishankar, ha dichiarato al Consiglio degli Stati che il rimpatrio di immigrati irregolari dagli Stati Uniti non è una novità, ma una pratica in corso da diversi anni. Ha citato i dati dell’Ufficio immigrazione del ministero dell’Interno, che evidenziano un costante flusso di rimpatri dal 2009 ad oggi, con numeri variabili tra qualche centinaio e oltre 2.000 persone all’anno.
Jaishankar ha sottolineato che il governo indiano sta collaborando con gli Stati Uniti per garantire che i rimpatriati non subiscano maltrattamenti durante il viaggio. Secondo le informazioni fornite dalle autorità statunitensi per il controllo dell’immigrazione (Ice), la procedura standard per i trasferimenti aerei prevede misure di contenzione, ma donne e bambini non vengono trattenuti. Inoltre, si garantisce il rispetto delle necessità di base dei rimpatriati, comprese esigenze alimentari e assistenza medica durante il transito.
Il ministro ha ribadito l’importanza di incoraggiare la mobilità legale e contrastare quella illegale, sottolineando che tutti i Paesi hanno l’obbligo di riprendere i propri cittadini che risiedono illegalmente all’estero. Ha inoltre richiamato l’attenzione sulla necessità di contrastare le reti criminali legate all’immigrazione clandestina e di adottare misure per facilitare l’ottenimento di visti per i viaggiatori regolari.
Il portavoce del ministero degli Esteri indiano, Randhir Jaiswal, ha ribadito in una conferenza stampa che l’India si oppone fermamente alla migrazione illegale, in quanto spesso legata ad altre attività criminali. Nell’ambito della cooperazione tra India e Stati Uniti sulla migrazione e mobilità, entrambi i Paesi si stanno impegnando per scoraggiare l’immigrazione clandestina e creare nuove opportunità di migrazione legale.
Le autorità indiane hanno dichiarato che continueranno a verificare attentamente la nazionalità dei soggetti rimpatriati prima del loro rientro in India, garantendo che il processo avvenga nel rispetto delle normative internazionali e dei diritti umani. Inoltre, le informazioni raccolte dai rimpatriati e da altre fonti saranno utilizzate per sviluppare strategie di prevenzione e repressione dell’immigrazione illegale.