Stati Uniti, i primi migranti già in viaggio verso Guantanamo

Stati Uniti, i primi migranti già in viaggio verso Guantanamo

K metro 0 – Washington – Donald Trump intende mantenere le promesse elettorali, soprattutto quella di “deportare” gli immigrati illegali. A poco più di due settimane dal suo insediamento, ha difatti dato il via ai primi voli verso la base navale americana di Guantanamo Bay, a Cuba. Secondo il presidente, i piani riguardano “immigrati illegali

K metro 0 – Washington – Donald Trump intende mantenere le promesse elettorali, soprattutto quella di “deportare” gli immigrati illegali. A poco più di due settimane dal suo insediamento, ha difatti dato il via ai primi voli verso la base navale americana di Guantanamo Bay, a Cuba. Secondo il presidente, i piani riguardano “immigrati illegali criminali”.  A Fox Business la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha dichiarato ufficialmente: “I primi voli con migranti illegali a bordo sono decollati per Guantanamo”.

Il campo di prigionia di Guantanamo, nell’omonima baia cubana, è stato istituito nell’ambito della “guerra al terrorismo” dopo gli attacchi dell’11 settembre 2001. Nei periodi di punta, vi erano detenute quasi 800 persone. Le autorità statunitensi sono state più volte accusate di maltrattare i prigionieri. Molti di essi sono stati trattenuti senza alcuna accusa e non hanno potuto intraprendere azioni legali.

Al momento, 15 persone sono ancora in cattività per attività militanti o reati legati al terrorismo. Tuttavia, i migranti saranno ospitati in un’altra area del campo. I predecessori democratici di Trump, Joe Biden e Barack Obama, avevano annunciato l’intenzione di chiudere il campo, ma entrambi hanno fallito con i loro piani al Congresso, non raccogliendo il consenso necessario.

Trump vuole pertanto utilizzare la struttura come centro di detenzione, dichiarando che può contenere fino a 30mila persone “migranti criminali e illegali”, e la scorsa settimana ha dato chiare ed inequivocabili istruzioni ai dipartimenti della Difesa e della Sicurezza interna di “iniziare i preparativi”.

Il segretario alla Difesa statunitense, Pete Hegseth, riporta Euronews, in servizio a Guantanamo Bay quando era nell’esercito, ha definito la base un “luogo perfetto” per ospitare i migranti. Nei giorni scorsi, altri militari sono stati dispiegati nella struttura per prepararla agli arrivi. Ora sono circa 300 i soldati Usa che supportano le operazioni di detenzione a Guantanamo Bay, soprattutto marines del 6° reggimento, e il loro numero è destinato a fluttuare in base alle esigenze del Dipartimento per la Sicurezza Nazionale, che ne è responsabile.

“Inviare gli immigrati a Guantanamo è una mossa profondamente crudele e costosa. Li taglierà fuori da avvocati, famiglia e sistemi di supporto, gettandole in un buco nero in modo che il governo degli Stati Uniti possa continuare a violare i loro diritti umani lontano dagli occhi”, ha commentato Amy Fischer, direttrice per Amnesty International Usa del Programma per i diritti dei rifugiati e dei migranti “Chiudete Gitmo ora e per sempre!”, ha chiesto in un comunicato, usando la maniera colloquiale con cui negli Stati Uniti si indica la base di Guantanamo. Già lunedì, tuttavia, gli Stati Uniti hanno rimpatriato altri migranti in India e a Haiti. In precedenza erano stati organizzati sette voli analoghi verso Colombia, Ecuador, Guatemala, Honduras e Perù.

Il Pew Research Centre calcola, infine, in oltre 725mila i cittadini indiani che vivono negli Stati Uniti senza permesso, il terzo Paese per numero di presenze dopo Messico ed El Salvador. Negli ultimi anni si è registrato anche un aumento del numero degli stessi indiani che ha tentato di entrare nel Paese lungo il confine tra Stati Uniti e Canada. La polizia di frontiera ha difatti arrestato più di 14mila persone di tale nazionalità nei primi nove mesi del 2024, pari al 60 per cento di tutti gli arresti lungo il confine e a più di dieci volte il numero di due anni fa.

di Sandro Doria

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