K metro 0 – Mosca – Il Cremlino non considera Volodymyr Zelensky “di fatto” il legittimo presidente dell’Ucraina. Nonostante ciò, Mosca si dichiara disponibile a intavolare negoziati con lui per cercare una soluzione alla crisi in corso. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, nel corso di un incontro con la stampa, come
K metro 0 – Mosca – Il Cremlino non considera Volodymyr Zelensky “di fatto” il legittimo presidente dell’Ucraina. Nonostante ciò, Mosca si dichiara disponibile a intavolare negoziati con lui per cercare una soluzione alla crisi in corso. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, nel corso di un incontro con la stampa, come riportato dall’agenzia Tass.
“La posizione del nostro Paese è stata più volte ribadita dal presidente Vladimir Putin. Secondo la nostra interpretazione, Zelenskyj ha evidenti problemi di legittimità dal punto di vista giuridico. Tuttavia, questo non significa che la Russia si chiuda al dialogo: al contrario, restiamo disponibili a discutere soluzioni diplomatiche”, ha dichiarato Peskov.
Da parte sua, Zelenskyj ha recentemente accennato alla possibilità di partecipare a un incontro a quattro, senza però specificare con chiarezza quali sarebbero gli altri partecipanti. È plausibile che il leader ucraino si riferisse a una riunione tra Ucraina, Russia, Stati Uniti e Unione Europea, anche se finora non sono emersi dettagli concreti in merito a un possibile vertice di questo tipo.
Intanto, dal Cremlino giunge un chiaro messaggio: la Russia non ritiene sufficiente che Zelenskyj dichiari la sua disponibilità al dialogo. Servono passi concreti. “Le parole, da sole, non bastano. Se non sono seguite da azioni reali, rimangono soltanto dichiarazioni prive di sostanza”, ha aggiunto Peskov, commentando l’intervista di Zelensky al giornalista britannico Piers Morgan.
Oltre alla questione diplomatica, il presidente ucraino ha toccato un altro tema strategico di grande rilevanza: la volontà di Kiev di attrarre investimenti da aziende americane per l’estrazione di terre rare. Zelenskyj ha sottolineato che il Paese è aperto a collaborazioni con aziende statunitensi, un elemento che ricollega direttamente la questione economica a quella geopolitica. Non è un caso che Donald Trump, in passato, avesse condizionato la fornitura di armi all’Ucraina proprio alla concessione di diritti di sfruttamento sulle risorse minerarie del Paese.
Mentre Mosca ribadisce la sua posizione nei confronti di Kiev, si registra un’intensificazione dei contatti diplomatici tra Russia e Stati Uniti. A confermarlo è sempre Peskov: “Sì, ci sono contatti in corso attraverso singoli dipartimenti e posso dire che questi si sono intensificati nelle ultime settimane”.
Un altro tema che ha suscitato interesse riguarda le recenti dichiarazioni del segretario di Stato Usa, Marco Rubio, sulla necessità di un mondo multipolare. Secondo Peskov, le parole del politico americano sono perfettamente in sintonia con la visione russa.
Mosca ha, invece, reagito duramente alle affermazioni Zelenskyj sulla possibilità che l’Occidente fornisca armi nucleari all’Ucraina. “Parlare di fornire armi nucleari all’Ucraina è semplicemente folle”, ha dichiarato Peskov.
Infine, un altro aspetto che emerge dalle recenti dichiarazioni del Cremlino riguarda il consolidamento dei legami tra Russia e Iran. Peskov ha confermato che Mosca intende proseguire e rafforzare la cooperazione con Teheran, considerato un partner strategico in diversi settori: “La nostra cooperazione è profonda e sfaccettata, e continua a crescere”.
Le relazioni tra i due Paesi si sono intensificate negli ultimi anni, soprattutto in risposta alle sanzioni occidentali che hanno spinto Mosca e Teheran a cercare nuove sinergie economiche e militari.