K metro 0 – Bruxelles – Il verdetto sull’Italia è arrivato. La Commissione europea ha bocciato la manovra. Nel complesso, l’analisi condotta nel rapporto ex articolo 126.3 del Tfue indica che il criterio del debito dovrebbe essere considerato come non rispettato dall’Italia. Per la bocciatura con immediate conseguenze negative, nel Pacchetto di decisioni sui pareri
K metro 0 – Bruxelles – Il verdetto sull’Italia è arrivato. La Commissione europea ha bocciato la manovra. Nel complesso, l’analisi condotta nel rapporto ex articolo 126.3 del Tfue indica che il criterio del debito dovrebbe essere considerato come non rispettato dall’Italia.
Per la bocciatura con immediate conseguenze negative, nel Pacchetto di decisioni sui pareri ai piani di Bilancio varato dalla Commissione europea a seguito della riunione odierna, sulla manovra di Bilancio dell’Italia, ha affermato: “Dopo aver valutato il documento programmatico di bilancio rivisto, presentato il 13 novembre, la Commissione conferma l’esistenza di un’inosservanza particolarmente grave”.
Nel rapporto 126.3 della Commissione si legge anche: “La nostra analisi di oggi suggerisce che il criterio del debito deve essere considerato non rispettato. Concludiamo che l’apertura di una procedura per deficit eccessivo basata sul debito è quindi giustificata. La manovra italiana vede un non rispetto particolarmente grave delle regole di bilancio, in particolare della raccomandazione dell’Ecofin dello scorso 13 luglio”.
Da Bruxelles è arrivato il rammarico della Commissione Ue nella valutazione adottata oggi per confermare la sua precedente valutazione della bozza del bilancio dell’Italia.
Il Commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, ha affermato: “Non avviamo oggi una procedura per deficit eccessivo sull’Italia ma vediamo questo percorso aprirsi. Non vedo ragioni per cui i Paesi Ue siano in disaccordo con noi. Se questo accordo si confermerà (tra due settimane) allora dovremo preparare la procedura per deficit eccessivo e una nuova raccomandazione perché l’Italia corregga l’eccesso di deficit e di debito. Prepareremo questa raccomandazione e certamente andrà appoggiata dal Consiglio. E questo vuol dire ancora una volta che ‘dialogo’ non deve essere una parola di cortesia o di pretesto, ma una realtà. Molte cose dipendono più che mai dalla qualità del nostro dialogo con le autorità italiane. Il dialogo non è una opzione, ma un imperativo assoluto”.
Valdis Dombrovskis, il vicepresidente della Commissione, ha detto: “In una situazione di debito molto alto, l’Italia sta essenzialmente pianificando una spesa aggiuntiva significativa, invece della necessaria prudenza di bilancio. Inoltre, voglio dire che l’impatto di questa manovra sulla crescita sarà probabilmente negativo dal nostro punto di vista. Non contiene misure significative per rafforzare il potenziale di crescita, anzi, possibilmente il contrario”.
Da qualche esponente del Governo italiano sono stati fatti commenti irrituali come quella del vicepremier, Matteo Salvini che per l’apertura della procedura di infrazione ha detto: “E’ arrivata la lettera di Bruxelles? Aspetto anche quella di Babbo Natale. Discuteremo educatamente come sempre abbiamo fatto. Ci confronteremo. Vado avanti. Se qualcuno vuole convincermi che la Fornero sia giusta io non ne sono convinto”. Il ministro dell’Interno ha anche smentito che il verdetto della Commissione Ue possa condizionare il contenuto della manovra e imporre dei correttivi ed ha aggiunto: “Io non temo alcun condizionamento da parte della Ue, tanto più che a maggio si vota…Noi abbiamo la fiducia degli italiani”.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha detto: “Il governo è disponibile ad un confronto costruttivo con l’Ue sulla manovra, che abbiamo meditato, convinti della solidità del nostro impianto. Confido di poter convincere anche i nostri interlocutori europei che questa è la strada migliore per noi e per L’Europa”.
Sabato prossimo, Conte dovrebbe incontrare Junker. Ma ormai, i margini negoziali sarebbero nulli. La procedura di infrazione verrà discussa il 3 dicembre prossimo dall’Eurogruppo. L’Italia è rimasta isolata e non può contare sul sostegno di altri paesi dell’Ue.
Adesso bisognerà interrogarsi sulle prossime mosse dell’attuale governo italiano che però sta perdendo la maggioranza in Parlamento.
di Salvatore Rondello