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Delegazione russa in Siria per colloqui sulle basi navali e aeree

Delegazione russa in Siria per colloqui sulle basi navali e aeree

K metro 0 – Damasco – Una delegazione del governo russo è volata oggi a Damasco per la prima volta da quando il presidente Bashar al-Assad, alleato di Mosca, è stato rovesciato l’8 dicembre scorso. La delegazione comprendeva il viceministro degli Esteri russo Mikhail Bogdanov e Alexander Lavrentyev, e l’inviato speciale del presidente russo per

K metro 0 – Damasco – Una delegazione del governo russo è volata oggi a Damasco per la prima volta da quando il presidente Bashar al-Assad, alleato di Mosca, è stato rovesciato l’8 dicembre scorso. La delegazione comprendeva il viceministro degli Esteri russo Mikhail Bogdanov e Alexander Lavrentyev, e l’inviato speciale del presidente russo per la Siria, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa russa RIA Novosti, sostenuta dallo Stato. L’agenzia non ha tuttavia fornito ulteriori dettagli sullo scopo della visita.

Allo stesso modo, il governo provvisorio siriano non ha rilasciato commenti ufficiali sulla visita. Tuttavia, secondo quanto riferito da Euronews, i funzionari russi dovrebbero incontrare il leader de facto della Siria, Ahmad al-Sharaa, e il ministro degli Esteri del Paese. La Russia, che ha dato rifugio ad al-Assad, spera infatti di mantenere le sue due basi in Siria: una navale a Tartous, l’altra, aerea, di Hmeimim vicino alla città portuale di Latakia.

La Russia è stata a lungo alleata di al-Assad. È intervenuta a livello militare per aiutarlo a riconquistare il territorio dall’opposizione durante la guerra più che decennale scoppiata nel 2011 dopo la brutale repressione delle proteste pacifiche contro il suo governo. Ma una fulminea offensiva dell’opposizione ha spinto al-Assad a fuggire da Damasco lo scorso dicembre, prima nella base aerea di Hmeimim e poi a Mosca.

Il ministro della Difesa siriano ad interim, Murhaf Abu Qasra, ha dichiarato alla Reuters in un’intervista rilasciata a Damasco questo mese che erano in corso negoziati con Mosca per determinare la natura delle future relazioni tra i due Stati. “Come Stato siamo impegnati a rispettare gli accordi che erano presenti in passato, ma nei negoziati potrebbero essere apportate alcune modifiche per raggiungere gli interessi della Siria”, ha detto Abu Qasra. La nuova amministrazione siriana ha difatti annullato proprio a gennaio un contratto con l’azienda russa STG Stroytransgaz per la gestione e l’operatività del porto di Tartous, secondo quanto riportato da tre imprenditori siriani e dai media.

Giorni dopo, l’agenzia di stampa russa Interfax ha citato Bogdanov per dire che i contatti della Russia con il gruppo di opposizione che ha guidato l’offensiva che ha spodestato al-Assad stavano “procedendo in modo costruttivo”.

STG Stroytransgaz è un’importante società di costruzioni il cui mandato era di investire e sviluppare il porto commerciale, il secondo più grande della Siria dopo Latakia. Il contratto è però separato dalla base navale russa di Tartous, costruita dall’Unione Sovietica negli anni ’70 e parte di un accordo militare decennale tra Mosca e Damasco sull’uso del porto mediterraneo.

La Russia e la nuova amministrazione siriana sono dunque in trattativa sul futuro della presenza militare russa in Siria. Dopo la caduta di al-Assad, le truppe e le risorse russe sono state trasferite nella base aerea di Khmeimim, vicino a Latakia, che rimane il principale hub di Mosca in Siria. Non vi è tuttavia alcuna indicazione che la Russia intenda ritirarsi completamente da Khmeimim o da Tartus, nonostante la recente risoluzione del contratto.

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