K metro 0 – Belgrado – Secondo Thomas Melonio, capo economista dell’Agenzia francese per lo sviluppo (Afd), l’economia africana potrebbe registrare una crescita simile a quella asiatica nel 2025. Il capo economista dell’Afd l’Africa è ben posizionata per beneficiare di condizioni favorevoli, come l’aumento dei prezzi delle materie prime e il consolidamento della diversificazione economica in diversi Paesi. In particolare, la Costa d’Avorio, il Benin e il Ruanda stanno espandendo il settore dei servizi, mentre il Sudafrica ha risolto in gran parte i suoi problemi legati all’approvvigionamento elettrico.

Ripreso dall’emittente “Rfi”, Melonio ha sottolineato che l’estrazione di idrocarburi, avviata o accelerata in Paesi come Senegal e Niger, e i prezzi elevati di alcune materie prime, come cacao, oro e rame, stanno contribuendo positivamente alla crescita economica di Paesi come la Repubblica democratica del Congo e lo Zambia. “È una situazione congiunturale favorevole, che non necessariamente durerà, ma per il 2025 è ben orientata”, ha dichiarato l’economista.

Rimane però la questione critica del debito di molti paesi africani, a causa dei suoi elevati costi. “I tassi d’interesse sono spesso alti, attorno al 7, 8, 9 e talvolta 10 per cento, rendendo i prestiti molto onerosi”, ha spiegato Melonio. Inoltre, Paesi come la Cina, un tempo molto attivi nel finanziamento delle economie africane, hanno ridotto il loro impegno nel continente. Per questo, secondo l’esperto, trovare nuove fonti di finanziamento sarà cruciale. Tuttavia, gli accordi per l’alleggerimento del debito ottenuti da Paesi come Ghana, Etiopia, Zambia e Ciad garantiranno un po’ di respiro economico a questi Stati nel 2025.