K metro 0 – Damasco – Dopo la riapertura del consolato turco nella città più grande della Siria, Aleppo, di tre giorni fa che seguiva quella dell’ambasciata a Damasco del 14 dicembre, ora tra Turchia e Siria si riaprono anche le vie aeree. Infatti dopo 13 anni il primo aereo della compagnia turca Turkish Airlines
K metro 0 – Damasco – Dopo la riapertura del consolato turco nella città più grande della Siria, Aleppo, di tre giorni fa che seguiva quella dell’ambasciata a Damasco del 14 dicembre, ora tra Turchia e Siria si riaprono anche le vie aeree. Infatti dopo 13 anni il primo aereo della compagnia turca Turkish Airlines è atterrato all’aeroporto internazionale di Damasco, la capitale della Siria, conferma il ruolo della Turchia dopo la cacciata di Assad. In una conferenza stampa il vice ministro degli Esteri siriano Ahmed Dukhan ha dichiarato che “le relazioni tra Siria e Turchia sono profondamente radicate”, e ha definito l’iniziativa “un inizio per il ritorno delle relazioni bilaterali, e il ritorno dei voli darà speranza al popolo siriano all’estero di tornare nel proprio Paese con dignità”.
Da parte sua, il vice ministro degli Esteri turco Noah Yilmaz ha confermato: “Oggi assistiamo a un momento storico, sono felice di essere presente sul primo volo lanciato da Turkish Airlines ed esprimo i miei ringraziamenti alle autorità siriane e turche per aver completato rapidamente i preparativi. Siamo felici del ritorno della comunicazione aerea e della capacità di abbracciare i nostri fratelli siriani attraverso questi voli, e Turkish Airlines ricollegherà Damasco con il mondo intero”.
Che i rapporti tra Siria e Turchia siano ottimi lo conferma una intervista rilasciata all’emittente turca Haberturk da Ahmed al-Sahra, il nuovo leader siriano che ha definito “storico” il ruolo acquisito dal presidente turco Erdogan in Siria, ha promesso che non ci sarà spazio per gruppi separatisti curdi e auspicato una collaborazione con la Turchia nella lotta al terrorismo e in ambito militare. “Nessuno ha aiutato i siriani più della Turchia. Erdogan ha assunto un ruolo storico e continuerà a scrivere la storia per tutto il popolo siriano. Per questo non tollereremo sul nostro territorio gruppi che minacciano i confini turchi”. Ahmed al-Sahra si è detto pronto a cooperare con gli Stati Uniti, specie se l’avanzata delle truppe israeliane dovesse continuare. A breve è prevista una visita del presidente Erdogan a Damasco, sarà il primo capo di Stato a visitare la Siria.
Tutti segnali che vanno nella direzione indicata da Ahmed al-Sahra dal giorno della sua ascesa al potere rispetto ai rapporti con Erdogan e la Turchia, che si è detta subito pronta” a fornire il supporto necessario se la nuova amministrazione lo richiede”. Senza dimenticare la questione curda che interessa moltissimo i due Paesi, impegnati a trovare una soluzione. Qualche giorno fa Asaad Shaibani, il ministro degli Esteri della nuova amministrazione ad interim, su X ha scritto che i curdi Siria aggiungono “bellezza alla diversità del popolo siriano. La comunità curda in Siria è stata sottoposta a ingiustizie per mano del regime di Assad”. E ha aggiunto: “Lavoreremo insieme per costruire un Paese in cui tutti sentano uguaglianza e giustizia”.