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Cedu, giusta la condanna della Tv per discriminazione musulmani

Cedu, giusta la condanna della Tv per discriminazione musulmani

K metro 0 – Strasburgo – La Corte europea dei diritti dell’uomo ha respinto il ricorso dell’emittente tv francese CNews contro la multa di 200 mila euro comminata dai tribunali francesi per aver trasmesso commenti di Eric Zemmour,  Il candidato di estrema destra francese di origine ebraico-berbero algerine alle ultime presidenziali francesi alla guida del

K metro 0 – Strasburgo – La Corte europea dei diritti dell’uomo ha respinto il ricorso dell’emittente tv francese CNews contro la multa di 200 mila euro comminata dai tribunali francesi per aver trasmesso commenti di Eric Zemmour,  Il candidato di estrema destra francese di origine ebraico-berbero algerine alle ultime presidenziali francesi alla guida del partito Reconquete, sui minori stranieri. Secondo i giudici della Cedu i tribunali francesi non hanno violato la libertà d’espressione di Eric Zemmour, condannandolo per incitamento alla discriminazione dei musulmani perché aveva definito i minori migranti non accompagnati come “ladri”, “assassini” e “stupratori” in una trasmissione televisiva ed è stato condannato in appello a una multa di 10 mila euro per istigazione all’odio razziale.

La CNews, di proprietà del miliardario ultraconservatore Vincent Bollorè, era stata multata per 200 mila euro dal Consiglio superiore dell’audiovisivo, multa poi confermata dal Consiglio di Stato nel 2022. CNews aveva portato il caso davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo, ma è stato ritenuto inammissibile perché «manifestamente infondata».  Anche l’importo della multa è stato ritenuto proporzionato, perché era recidiva.

Zemmour non è nuovo a queste esternazioni, già nel 2016 alla presentazione del suo ultimo libro “Un quinquennio per nulla rispondendo a delle domande disse tra l’altro che i francesi vivevano da 30 anni “un’invasione, una colonizzazione, che porta a una conflagrazione”, e “in innumerevoli periferie francesi dove molte ragazze sono velate, è anche l’Islam, è anche la jihad, è anche la lotta per islamizzare un territorio che non lo è, che è normalmente una terra non islamizzata, una terra di miscredenti. È la stessa cosa, è l’occupazione di un territorio”.

Anche per quelle frasi la Corte d’appello di Parigi stabilì che quelle frasi erano una provocazione alla discriminazione e all’odio religioso, condannandolo a pagare 3000 euro. Condanna confermata dalla Corte di Cassazione il 17 settembre 2019. E a sua volta la Cedu respinse il ricorso presentato sostenendo che “i commenti di Zemmour contenevano affermazioni negative e discriminatorie in grado di suscitare una frattura tra i francesi e la comunità musulmana nel suo complesso”, e che quindi le frasi da lui pronunciate “non rientrano in una categoria di discorsi che godono della protezione offerta dalla Convenzione europea dei diritti umani alla libertà d’espressione”.

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