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Cina, Thailandia e Myanmar unite contro i centri per le truffe online

Cina, Thailandia e Myanmar unite contro i centri per le truffe online

K metro 0 – Pechino – Le frodi online, il gioco d’azzardo illegale e le truffe elettroniche lungo il confine tra Thailandia e Myanmar preoccupano molto Pechino che da tempo chiede misure per combattere il fenomeno. Durante un incontro tenuto ieri, 21 gennaio, a Kunming, nella Cina meridionale, con la partecipazione di delegati di Vietnam,

K metro 0 – Pechino – Le frodi online, il gioco d’azzardo illegale e le truffe elettroniche lungo il confine tra Thailandia e Myanmar preoccupano molto Pechino che da tempo chiede misure per combattere il fenomeno. Durante un incontro tenuto ieri, 21 gennaio, a Kunming, nella Cina meridionale, con la partecipazione di delegati di Vietnam, Laos e Cambogia, nel quale si è convenuto di arrestare i leader delle bande criminali, di smantellare le centrali dedite a frodi telematiche e di compiere ogni sforzo per salvare gli ostaggi di tali gruppi. Dal 2023, il Myanmar ha espulso 53.388 cittadini cinesi coinvolti in frodi online senza intraprendere azioni legali, per le relazioni amichevoli con Pechino e motivi umanitari. La scorsa settimana, un’operazione congiunta della polizia cinese e thailandese si è conclusa proprio con l’arresto di 12 persone sospettate di crimini transfrontalieri.

Nel 2023 la Cina ha lanciato una campagna contro i centri per le truffe online in Myanmar: in due anni sono stati arrestati più di 53mila cittadini cinesi sospettati di essere coinvolti in frodi di vario tipo. n base all’indice sul crimine organizzato dal 2021 il Myanmar è al primo posto della classifica mondiale per diffusione della criminalità transnazionale. La decisione dei tre Paesi si scaturita dopo la scomparsa di diversi cittadini cinesi nel Sud-est asiatico, spesso attratti con false opportunità di lavoro e finiti ostaggio di bande criminali dedite alle truffe telematiche. L’ultimo caso è quello dell’attore cinese Wang Xing, attirato a Bangkok all’inizio del mese con la promessa di un casting cinematografico e condotto invece in una centrale criminale a Myawaddy, in Myanmar, noto centro di frodi informatiche al di là del confine con la Thailandia. Dopo il ritorno dell’attore 31enne in Cina, centinaia di famiglie hanno chiesto al governo di trovare e liberare i loro cari, di cui non hanno notizie da mesi o anni e che ritengono essere ostaggio di bande criminali.

Anche due cittadini indonesiani vittime di tratta di esseri umani in Myanmar, trattenuti per quasi due anni, sono stati rimpatriati ieri. Il ministero degli Esteri dell’Indonesia, insieme all’ambasciata a Yangon, sta cercando di rimpatriare altri 201 connazionali che si trovano in zone di conflitto armato. Lo rende noto il dicastero in un comunicato, rinnovando l’appello ai cittadini intenzionati a lavorare all’estero ad avvalersi dei canali ufficiali, per evitare il rischio di finire nelle mani delle bande dedite alle frodi online.

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