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Los Angeles, serviranno anni per ricostruire le zone incendiate

Los Angeles, serviranno anni per ricostruire le zone incendiate

K metro 0 – Los Angeles – Ci vorranno anni per ricostruire la “Città degli angeli”, devastata da quello che potrebbe diventare il più costoso disastro del genere nella storia degli Stati Uniti. La società americana AccuWeather ha valutato in oltre 250 miliardi di dollari i danni e le perdite economiche causati dagli incendi della

K metro 0 – Los Angeles – Ci vorranno anni per ricostruire la “Città degli angeli”, devastata da quello che potrebbe diventare il più costoso disastro del genere nella storia degli Stati Uniti. La società americana AccuWeather ha valutato in oltre 250 miliardi di dollari i danni e le perdite economiche causati dagli incendi della regione. Perdite che vanno da ville multimilionarie con vista sull’oceano a case modeste che un tempo accoglievano i soldati di ritorno dalla Seconda guerra mondiale. Nel frattempo, è in corso anche la pianificazione per ospitare le Olimpiadi del 2028 e la megalopoli della California meridionale si trova ad affrontare forse la peggiore crisi di senzatetto della nazione; quest’ultima era la priorità del sindaco di Los Angeles Karen Bass prima che gli incendi scoppiassero la scorsa settimana.

Ci si chiede a questo punto che aspetto avranno i nuovi quartieri? Verranno utilizzati materiali e progetti resistenti al fuoco? Saranno necessarie strade più larghe per consentire evacuazioni più rapide e un accesso più facile per le autopompe durante i futuri incendi?

“Ci vorrà un po’ di tempo prima di poter entrare e costruire qualcosa”, ha dichiarato a The Economic Times Michael Hricak, professore aggiunto di architettura presso la University of Southern California, riferendosi alle sostanze chimiche pericolose e alle macerie lasciate dietro di sé dagli incendi. Per quanto riguarda le nuove costruzioni, “non si tratta di essere più duri di Madre Natura. Si tratta di essere in qualche modo rispettosi di Madre Natura e di sapere quali sono le sfide”.

La comunità di Paradise, dove l’incendio più letale dello Stato ha ucciso 85 persone nel 2018, è l’esempio più eclatante di quanto possa essere faticoso e difficile il recupero e la ricostruzione. Le fiamme di allora distrussero 11.000 case – circa il 90% delle strutture della comunità. Sei anni dopo, a novembre scorso, ne sono state ricostruite solo 3.000. La città, che in precedenza contava 26.000 abitanti, ha lottato contro gli alti costi di costruzione, gli ingenti premi assicurativi e l’incertezza sui fondi da versare a chi ha perso la casa da parte della Pacific Gas & Electric, ritenuta responsabile dell’innesco del devastante incendio.

Intanto, il governo federale ha già approvato la spesa di 100 milioni di dollari per rimuovere vernici, detergenti, amianto, batterie e altri rifiuti domestici prima che le squadre possano iniziare a rimuovere le macerie. Robert Fenton Jr., amministratore regionale dell’Agenzia federale per la gestione delle emergenze, ha definito il piano un primo passo per riportare le persone nelle loro case.

I due incendi nelle aree di Eaton e Palisades hanno arso più di 40.000 acri di terreno, distruggendo oltre 12.300 case, aziende, chiese e scuole.

“A livello locale, ci saranno cambiamenti significativi per l’economia nel breve termine, nei prossimi mesi e a lungo termine”, ha dichiarato ad Anadolu Agency Charles Nyce, professore di gestione del rischio e assicurazioni presso la Florida State University. “Ci vorranno anni per ricostruire quell’area”, ha aggiunto.

Descrivendo gli incendi in corso come i più costosi nella storia del Paese, Tatyana Deryugina, professore associato presso il Dipartimento di Finanza, ritiene che le perdite dipenderanno dalla durata delle fiamme. “Credo sia giusto dire che questo è l’incendio più costoso, almeno negli ultimi 100 anni, e a seconda di quanto brucerà e di quante altre aree saranno colpite, i danni e le perdite economiche potrebbero aumentare ulteriormente”.

Il docente afferma che se 10 anni sono una buona stima per la ripresa dell’economia locale, a livello nazionale ritiene che non sarà così lunga.

L’economista Galina Hale precisa che diverse attività commerciali nella zona sono temporaneamente interrotte, con molti stabilimenti distrutti dall’incendio. “Questo significa che le persone perderanno il loro lavoro e il loro reddito in maniera temporanea o permanente”. Le comunità direttamente colpite subiranno le maggiori perdite finanziarie, afferma l’economista, professore di economia alla UC Santa Cruz, indicando i settori più colpiti. “Anche l’industria del turismo ne risentirà, in parte perché c’è molto fumo nell’area, quindi non è un momento particolarmente favorevole per visitare Los Angeles”. E così l’industria cinematografica, “perché alcune delle case erano di proprietà di attori e, in generale, c’è molta attività nell’area per spegnere gli incendi e molti sfollati”. Tutto, a suo dire, dipenderà dal tipo e dalla quantità di fondi di emergenza che verranno stanziati nell’area.

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