K metro 0 – Davos – Sarà la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ad aprire ufficialmente i lavori del Forum economico mondiale, che si svolge come di consueto a  Davos da domani al 24 gennaio. Sono oltre 3mila i partecipanti attesi alla 55esima edizione del Wef, tra cui oltre 1.600 capi d’impresa, e 60 fra Primi ministri e capi di Stato. Quest’anno, l’evento si concentrerà su temi cruciali come la crescita economica sostenibile, la gestione dei rischi globali e l’innovazione tecnologica, ponendo un’attenzione particolare alle risposte agli shock geopolitici. L’edizione 2025 del Forum offrirà momenti di confronto su questioni di fondamentale importanza. Le sessioni in programma, come «Reimmaginare la Crescita» e «Rischi Globali 2025», serviranno come piattaforme per esplorare strategie di sviluppo economico e per identificare soluzioni ai rischi globali che minacciano la stabilità mondiale.

Tra i partecipanti riflettori puntati sul presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che interverrà in videocollegamento alle 17 di giovedì 23 gennaio. Dopo la von der Leyen è previsto l’intervento di Ding Xuexiang, vicepremier cinese, a seguire quello del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che porterà al centro del dibattito le implicazioni dei conflitti in corso e le crescenti tensioni geopolitiche, e del cancelliere tedesco Olaf Scholz. Grande attesa anche per l’intervento di Javier Milei, presidente dell’Argentina, che parlerà alla platea la mattina del 23 gennaio. Non mancheranno anche voci influenti nel mondo economico, come Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea, che offrirà approfondimenti sulle politiche monetarie dell’eurozona, e Kristalina Georgieva, direttrice generale del Fondo monetario internazionale, che esaminerà le sfide economiche globali. Saranno inoltre presenti personalità come Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, e Ngozi Okonjo-Iweala, direttrice generale dell’Organizzazione mondiale del commercio, che discuteranno di temi globali come la pace, la sicurezza e il commercio internazionale. Per quanto riguarda l’Italia, al momento, è confermata la presenza del ministro della Salute Orazio Schillaci, mentre non sono ancora in programma le partecipazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni o del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

Molto atteso il messaggio del premier spagnolo Pedro Sanchez che, secondo fonti della Moncloa, punterà sulla preoccupazione per l’avanzata dell’ultradestra, la disinformazione e la concentrazione del potere nelle mani di alcuni magnati della tecnologia e la capacità di pubblicare contenuti sui social con un impatto su milioni di persone. Allertare su questo problema non toglie il fatto che all’esecutivo interessi che le imprese tecnologiche investano in Spagna, argomentano le fonti. Sanchez, riferiscono le fonti, metterà poi in risalto il “successo” del modello spagnolo di crescita economica e difenderà il multilateralismo come via per affrontare i problemi globali. A preoccupare, specificano le fonti, è la concentrazione in poche mani del potere, finanziario, politico e la capacità di pubblicare contenuti sui social con un impatto su milioni di persone.

Anche quest’anno non mancano le manifestazioni di protesta. Una decina di attivisti di Greenpeace hanno bloccato questa mattina l’eliporto di Davos , mentre il movimento Mass-Voll ha effettuato una campagna autorizzata di volantinaggio e un oppositore del WEF ha imbrattato l’ingresso di un hotel di Davos con vernice verde.