K metro 0 – Riyadh – I partecipanti alla riunione ministeriale sulla Siria tenuta oggi a Riyadh, la capitale dell’Arabia Saudita, hanno affermato il loro sostegno a un processo di transizione politica siriana in cui siano rappresentate tutte le forze politiche e sociali e che preservi i diritti di tutti i cittadini. Lo si apprende
K metro 0 – Riyadh – I partecipanti alla riunione ministeriale sulla Siria tenuta oggi a Riyadh, la capitale dell’Arabia Saudita, hanno affermato il loro sostegno a un processo di transizione politica siriana in cui siano rappresentate tutte le forze politiche e sociali e che preservi i diritti di tutti i cittadini. Lo si apprende dalla dichiarazione finale della ministeriale di Riyadh. Lo riferisce Nova.
All’incontro hanno preso parte membri del governo e rappresentanti di Bahrein, Egitto, Francia, Germania, Iraq, Italia, Kuwait, Giordania, Libano, Oman, Qatar, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Stati Uniti, Unione europea, Lega araba e Onu. Per l’Italia, ha partecipato la sottosegretaria di Stato agli Affari esteri e alla Cooperazione internazionale, Maria Tripodi, su delega del titolare della Farnesina, Antonio Tajani. Durante l’incontro, sono stati discussi i passi da compiere per sostenere il popolo siriano e fornirgli tutto l’aiuto e il supporto in questa fase della sua storia, aiutandolo a ricostruire la Siria come uno Stato arabo unificato, indipendente e sicuro per tutti i suoi cittadini, senza spazio per il terrorismo, nessuna violazione della sua sovranità o aggressione alla sua integrità territoriale.
La dichiarazione di Riyadh sottolinea che si sta lavorando per affrontare qualsiasi sfida o fonte di preoccupazione tra le varie parti attraverso il dialogo, il sostegno e le consultazioni in modo da rispettare l’indipendenza e la sovranità della Siria, tenendo conto che il futuro del Paese è affare del popolo siriano, sottolineando di essere al fianco delle scelte dei cittadini e di rispettarne la volontà. I partecipanti all’incontro hanno inoltre espresso preoccupazione per l’incursione di Israele nella zona cuscinetto con la Siria e nelle località limitrofe del Monte Hermon e della provincia di Quneitra.
Il ministro degli Esteri saudita, principe Faisal bin Farhan, ha dichiarato che l’incontro ha lo scopo di coordinare gli sforzi per sostenere la Siria e cercare di revocare le sanzioni contro di essa, accogliendo con favore la decisione di Washington di emettere la Syria General License 24 riguardante le esenzioni relative alle sanzioni. Bin Farhan ha quindi invitato le parti internazionali a revocare le sanzioni unilaterali e dell’Onu imposte alla Siria e a iniziare urgentemente a fornire tutti gli aspetti del sostegno umanitario, economico e di costruzione delle capacità allo Stato siriano, creando l’ambiente appropriato per il ritorno dei rifugiati siriani. Secondo il ministro saudita, il mantenimento delle sanzioni ostacolerebbe le aspirazioni del popolo siriano a raggiungere lo sviluppo, la ricostruzione e la realizzazione della prosperità.
Bin Farhan ha inoltre elogiato i passi positivi compiuti dalla nuova amministrazione siriana nel campo della conservazione delle istituzioni statali, l’approccio al dialogo con le parti siriane, l’impegno nella lotta al terrorismo e l’annuncio di avviare un processo politico che includa le varie componenti del popolo siriano, per garantire il raggiungimento della stabilità della Siria e la conservazione della sua integrità territoriale, e che la Siria non sia una fonte di minaccia per la sicurezza e la stabilità dei Paesi della regione.
Durante la riunione è stata ribadita la posizione italiana, che suggerisce la necessità di una seria riflessione sull’attuale quadro sanzionatorio – essenzialmente diretto a punire il regime di Bashar al Assad – partendo dall’eliminazione di misure settoriali in aree chiave per la vita della popolazione, come energia, carburante e infrastrutture. Ciò permetterebbe, infatti, di incrementare rapidamente le attività di assistenza umanitaria e di liberare il campo agli sforzi della comunità internazionale, volti a migliorare le condizioni economiche complessive di un Paese strategico per la stabilità della regione. A margine dei lavori, la sottosegretaria Tripodi ha avuto degli scambi con i ministri degli Esteri di Siria, Libano, Giordania, Egitto, Iraq.