fbpx

Siria, la disinformazione alimenta il caos nel Paese

Siria, la disinformazione alimenta il caos nel Paese

K metro 0 – Berlino – I nuovi governanti della Siria, ridaranno stabilità al Paese, devastato dalla lunga guerra perpetrata dal dittatore Assad che fuggendo si è lasciato dietro una lunga scia di lutti, distruzioni e sofferenze? Un fatto singolare, se non unico: il capo della rivoluzione siriana, Ahmed al-Sharaa, da ricercato in tutto il

K metro 0 – Berlino – I nuovi governanti della Siria, ridaranno stabilità al Paese, devastato dalla lunga guerra perpetrata dal dittatore Assad che fuggendo si è lasciato dietro una lunga scia di lutti, distruzioni e sofferenze?

Un fatto singolare, se non unico: il capo della rivoluzione siriana, Ahmed al-Sharaa, da ricercato in tutto il mondo è diventato il nuovo leader dell’equilibrio mediorientale, supercorteggiato anzi da quegli stessi governi che sulla sua testa avevano messo delle taglie.

Le storie virali e le Fake, che continuano a circolare in rete sulla situazione in Siria e sui nuovi leader appena saliti al potere, vanno prese con grande cautela. Per esempio, la notizia secondo cui un sermone del venerdì a Damasco avrebbe invitato a “cacciare come topi” e “massacrare” le minoranze sciite e alawite. L’organizzazione siriana “Verify-Sy”, che da anni verifica in modo indipendente le informazioni sulla Siria, sottolinea che si tratta di una traduzione errata. In realtà, il discorso riguardava la lotta alle milizie iraniane nel Paese e ai responsabili dei crimini commessi sotto il regime di Assad. Non venivano citate in effetti minoranze religiose specifiche. Ciononostante, il video continua a diffondersi, anche in versioni con traduzioni inglesi errate.

Ma chi sono i nuovi governanti in Siria? Negli ultimi giorni, dopo che per oltre 50 anni, il clan Assad ha dominato il sistema politico piazzando confidenti e familiari in molte leve del potere, i nuovi governanti attorno al leader Ahmed al-Sharaa hanno già annunciato le prime decisioni sui dirigenti dello Stato. Molte scommesse sul futuro politico della Siria restano ancora aperte.

Il governo di transizione guidato da Ahmed al-Sharaa, leader sostenuto dalla Turchia, controlla il Paese. Al-Sharaa ha però dichiarato che potrebbero volerci fino a quattro anni prima che si possano tenere le libere elezioni; prima è necessaria una nuova Costituzione. Per il momento, è probabile che al-Sharaa rimanga il leader indiscusso dello Stato, legittimato da tutta una serie di incontri di primo piano con la politica internazionale.

Il nuovo primo ministro è Mohammed al-Bashir, già responsabile degli Affari umanitari e primo ministro della provincia di Idlib. Il neo ministro della Difesa è Murhaf Abu Kasra, con il compito di integrare il gran numero di gruppi miliziani rivali nelle nuove forze armate siriane: un compito difficile, soprattutto in considerazione della presenza di forze curde nel nord-est. Il nuovo capo della Banca Centrale è Maysaa Sabrine, già vice governatore; vista la situazione economica e finanziaria del Paese, il suo lavoro sarà essenziale per il successo del nuovo governo. Muhsina al-Mahithaui diventa il nuovo governatore della provincia di Suwaida, nel sud del Paese e appartiene alla minoranza drusa. È nota in quanto per molti anni ha fatto parte della resistenza civile contro la dittatura del regime di Assad.

La politologa Bente Scheller, a capo del dipartimento per il Medio Oriente della Fondazione Heinrich Böll che si occupa di Siria da molti anni, così dichiara a “ZDFheute”: “Ciò che colpisce delle nomine effettuate finora è il tono conciliante adottato non solo dallo stesso Ahmad al-Sharaa, ma anche dal governatore di Damasco, Maher Marwan. Quest’ultimo ha persino espresso comprensione per le preoccupazioni di Israele in materia di sicurezza. Si tratta di un serio cambiamento di rotta”.

Intanto, i canali social continuano ad alimentare il sentimento contro i cittadini musulmani in Europa. Ad alimentare la diffusione di voci sulla Siria, al di fuori del Paese, sono i social media, con motivazioni finanziarie o ideologiche legate a gruppi di riferimento filorussi, anti-Nato o anti-migranti e anti-musulmani nel Vecchio Continente o negli Stati Uniti. Molti di essi utilizzano le notizie provenienti dalla Siria in particolare per alimentare il risentimento islamofobo. C’è anche un’ampia ignoranza della reale situazione sul territorio siriano con tentativi anche di lanciare falsi allarmi  allo scopo di suscitare paure.

Il giornalista siro-americano Hassan Hassan, ha scritto su X: “È deprimente che gran parte della propaganda contro le forze che hanno rovesciato Assad consista interamente di bugie. Le critiche ai nuovi governanti da parte degli stessi siriani sono più fondate e sobrie”.

Al-Shimale e “Verify-Sy” citano poi altri esempi, come un video che pretende di mostrare una parata militare islamista a Damasco ma che in realtà è una vecchia registrazione dalla Libia. Oppure un canale Telegram con oltre 120.000 iscritti che finge di parlare per l’agenzia di stampa statale Sana, tra l’altro ancora in fase di riorganizzazione. Oltre a casi isolati di vendette contro veri o presunti sostenitori di Assad, si stanno diffondendo in rete molte notizie di atrocità che in realtà sono manipolate o distorte.

Le divisioni etniche e religiose sono state il mezzo più importante per assicurarsi il potere sotto Bashar al-Assad e suo padre. Indipendentemente dall’aspetto del nuovo sistema, questi problemi ereditati continueranno a plasmare la Siria per molto tempo, e sono una delle ragioni per cui la disinformazione e la sfiducia possono radicarsi ancora nel Paese.

Assad amava presentarsi come il protettore delle numerose minoranze cristiane, druse e musulmane del Paese, purché non mettessero in discussione il suo potere. Le minoranze politicamente scomode come i curdi, invece, sono state emarginate per decenni. E soprattutto nelle zone rurali, anche la maggioranza sunnita della popolazione è stata politicamente ed economicamente lasciata indietro, e poi brutalmente perseguitata dopo lo scoppio delle proteste nel 2011.

Condividi su:

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Che tempo fa



Condividi su: