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Rohingya di tutto il mondo chiedono “coesistenza pacifica” per il Rakhine in Myanmar

Rohingya di tutto il mondo chiedono “coesistenza pacifica” per il Rakhine in Myanmar

K metro 0 – Naypyidaw – In un Paese spaccato dalla guerra civile, i civili lasciano città e villaggi per riparare spesso in campi di raccolta improvvisati. Oltre 27 organizzazioni Rohingya in tutto il mondo hanno chiesto “giustizia, uguaglianza, coesistenza pacifica e governo inclusivo” nello Stato di Rakhine, sulla costa occidentale del Myanmar, mentre il

K metro 0 – Naypyidaw – In un Paese spaccato dalla guerra civile, i civili lasciano città e villaggi per riparare spesso in campi di raccolta improvvisati. Oltre 27 organizzazioni Rohingya in tutto il mondo hanno chiesto “giustizia, uguaglianza, coesistenza pacifica e governo inclusivo” nello Stato di Rakhine, sulla costa occidentale del Myanmar, mentre il conflitto tra le forze della giunta militare e i ribelli dell’Esercito di Arakan si intensifica.

In una dichiarazione congiunta, le organizzazioni Rohingya hanno invitato oggi, l’esercito ribelle di Arakan, che ha preso il controllo delle città di Maungdaw e Buthidaung nel nord del Rakhine, a “sostenere e rispettare i diritti dei Rohingya e di tutte le minoranze etniche e religiose” nel travagliato Stato che confina con il Bangladesh.

Il distretto sud-orientale di Cox’s Bazar nel Bangladesh ospita oltre 1,2 milioni di persone di etnia Rohingya. Una repressione militare nell’agosto 2017 ha spinto la maggior parte dei musulmani Rohingya a fuggire dal Myanmar. Tuttavia, la maggior parte dei restanti 500.000 Rohingya continua a vivere nel territorio controllato dall’Esercito di Arakan, che ha il controllo completo del confine con il Bangladesh.

“Durante decenni di governo militare, la popolazione dello Stato di Arakan, compresi i Rohingya, ha ambito alla libertà. Con l’esercito di Arakan ora al controllo del territorio, ha la responsabilità di soddisfare tale aspirazione”, riferisce la dichiarazione, riportata da Anadolu.

“Questo momento offre un’opportunità per trasformare il futuro dello Stato di Arakan, radicato nel rispetto dei diritti umani, della giustizia e dell’uguaglianza per tutti. È un’opportunità per andare oltre le divisioni seminate dalla giunta militare e ricostruire uno Stato di Arakan (Rakhine) prospero in cui la pace e la coesistenza siano le fondamenta della governance”, si legge ancora nella dichiarazione.

Mentre un’imminente carestia nello Stato di Arakan potrebbe causare la morte per fame di due milioni di persone.

L’esercito di Arakan, si legge ancora nella dichiarazione, ha commesso “attivamente” violazioni dei diritti umani, tra cui diffusi attacchi incendiari, sfollamenti forzati ed espulsioni, saccheggi, esecuzioni extragiudiziali, sparizioni lavori, coscrizioni forzati, detenzioni di massa, violenza sessuale ed estorsioni.

“Esortiamo l’esercito di Arakan a considerarci non come avversari, ma come partner nella definizione di un futuro condiviso e prospero per lo stato di Arakan”, conclude la dichiarazione congiunta.

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