K metro 0 – Lisbona – Dal mese di agosto, il Portogallo consente ai residenti di entrare gratuitamente in alcuni musei, monumenti e palazzi, le domeniche e i giorni festivi per 52 giorni all’anno. Ha così esteso questa possibilità che prima era più contenuta. Secondo la Commissione europea, però, “queste regole discriminano i visitatori residenti
K metro 0 – Lisbona – Dal mese di agosto, il Portogallo consente ai residenti di entrare gratuitamente in alcuni musei, monumenti e palazzi, le domeniche e i giorni festivi per 52 giorni all’anno. Ha così esteso questa possibilità che prima era più contenuta. Secondo la Commissione europea, però, “queste regole discriminano i visitatori residenti in altri Stati membri”. E così, lunedì ha avviato una procedura d’infrazione contro il Paese lusitano per “norme discriminatorie”, vale a dire, per il mancato rispetto della direttiva sui servizi nel mercato interno e dell’articolo 56 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, che stabilisce che i destinatari di servizi possono accedere a tali servizi in altri Stati membri alle stesse condizioni dei cittadini nazionali”.
La comunicazione formale concede al Portogallo due mesi di tempo per “affrontare e correggere le questioni evidenziate dalla Commissione”. Se non fornirà una risposta soddisfacente, Bruxelles potrà procedere con un parere motivato. “La Corte di giustizia dell’Unione europea ha stabilito nel 1994 che la visita ai musei di un altro Stato membro rientra nelle norme comunitarie sulla libera circolazione dei servizi. La Corte ha anche sottolineato il diritto dei turisti di altri Stati membri, in quanto destinatari di servizi, di usufruire di tali servizi museali alle stesse condizioni dei cittadini”.
La direttiva in questione prevede la libera prestazione di servizi. Al contempo, l’articolo 56 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea stabilisce che le restrizioni a questi diritti “sono vietate nei confronti dei cittadini degli Stati membri stabiliti in uno Stato membro diverso da quello della persona cui sono destinati i servizi”. In altre parole Bruxelles afferma che questi regolamenti rappresentano una libertà fondamentale del mercato unico dell’Ue, promuovendo le attività transfrontaliere ed eliminando la discriminazione basata sulla nazionalità e sulla residenza.
Fra l’altro, il Portogallo ha un precedente “discriminatorio” con il ride-hailing (servizio a chiamata di vetture con autista) per sole donne, per motivi di sicurezza, e ora la Commissione europea ha deciso che la pratica portoghese di consentire ai residenti locali l’accesso gratuito ai loro musei e monumenti è anch’essa “discriminatoria”.