K metro 0 – Stoccolma – In Svezia, quattro transazioni su cinque sono effettuate elettronicamente. E le carte di credito sono diventate quasi un ricordo del passato. Dal 2012 gli svedesi utilizzano difatti Swish, un servizio di pagamento elettronico istantaneo creato dalle banche del Paese. Il Paese scandinavo ha una popolazione di 10 milioni di
K metro 0 – Stoccolma – In Svezia, quattro transazioni su cinque sono effettuate elettronicamente. E le carte di credito sono diventate quasi un ricordo del passato. Dal 2012 gli svedesi utilizzano difatti Swish, un servizio di pagamento elettronico istantaneo creato dalle banche del Paese. Il Paese scandinavo ha una popolazione di 10 milioni di abitanti, la maggior parte dei quali sono tecnologici e connessi, come molti che fanno la spesa al supermercato, e non hanno più dimestichezza col contante da tempo.
Non solo. In Svezia molti negozi non accettano contanti. Anche nei caffè, nei bar, nei ristoranti e nei negozi del centro di Stoccolma, i negozianti di solito rispondono: “Swish o carta, qui nessuno accetta contanti”. Pagare con carta o cellulare è dunque la norma. Ma con il rischio di guerre e attacchi informatici dall’Est, la Banca di Svezia vuole fare un passo indietro e far sì che il contante torni a far parte della vita quotidiana.
Se la Sveriges Riksbank è la banca centrale più antica del mondo – è stata la prima a stampare banconote in Europa nel XVII secolo – il regno, noto come precursore, fino a poco tempo fa aspirava a diventare totalmente privo di contanti entro il 2030. Ma le minacce della Russia stanno facendo invertire la rotta. In caso di attacco informatico, infatti, è necessario avere del contante, perché telefoni e carte bancarie saranno inutili. È quanto raccomanda l’opuscolo inviato a tutti gli svedesi nel novembre scorso. Una piccola guida spiega cosa fare in caso di crisi o di guerra. E nella regione la minaccia non è più una pura ipotesi. Nel marzo 2024, un grave attacco informatico da parte di un gruppo di hacker russi a un centro dati svedese ha già messo in seria crisi i sistemi di pagamento online.
Per contrastare il fenomeno, la Riksbank vuole così cambiare la legge in modo che i negozianti che vendono beni di prima necessità come cibo, medicine o carburante siano obbligati ad accettare contanti. Questo è già il caso della Norvegia, che il 1° ottobre ha introdotto multe per i negozi fisici che rifiutano di accettare contanti.
di Sandro Doria