K metro 0 – Madrid – E’ salito ancora, ad almeno 150 morti, il bilancio delle alluvioni che hanno colpito la Spagna, e in particolare la provincia di Valencia. Le ricerche dei dispersi vanno avanti senza sosta nella provincia di Valencia e in quelle vicine di Castiglia-La Mancha e in Andalusia, dove si concentra la maggior
K metro 0 – Madrid – E’ salito ancora, ad almeno 150 morti, il bilancio delle alluvioni che hanno colpito la Spagna, e in particolare la provincia di Valencia. Le ricerche dei dispersi vanno avanti senza sosta nella provincia di Valencia e in quelle vicine di Castiglia-La Mancha e in Andalusia, dove si concentra la maggior parte delle vittime. Alle operazioni di soccorso partecipano un migliaio di soldati dell’Unità militare di emergenza, oltre a migliaia di guardie civili, vigili del fuoco e agenti di polizia.
Migliaia di utenti sono ancora senza elettricità nelle proprie case e i danni materiali sono incalcolabili. Ci sono ancora molte strade chiuse nella provincia di Valencia, dove migliaia di auto sono rimaste bloccate, spazzate via, e il servizio ferroviario ad alta velocità tra Madrid e la Comunità Valenciana e il corridoio mediterraneo per Barcellona è sospeso, così come la maggior parte dei treni suburbani.
Il ministro della Difesa Margarita Robles ha dichiarato alla stazione radio Cadena Ser che un’unità militare specializzata sta setacciando il fango e i detriti con cani antidroga nelle zone più colpite. Alla domanda se il numero delle vittime potesse aumentare, ha detto: “Purtroppo non siamo ottimisti”. Le squadre hanno portato con sé 50 obitori mobili. “Ci sono persone morte all’interno di alcuni veicoli“, ha affermato dal canto suo il ministro dei trasporti spagnolo Óscar Puente in riferimento a centinaia di auto e camion bloccati su strade macchiate di fango marrone.
Non si vedevano piogge così abbondanti nell’area di Valencia dal settembre 1966, capaci di portare la regione in uno stato di emergenza simile. In questi giorni, a seminare devastazione in Spagna è stato il ciclone Dana. Tra le zone più colpite dal maltempo sono state anche la parte orientale dell’Andalusia, specialmente Malaga e vicino Cadice, e l’area di Letur, nella provincia dell’Albacete (all’interno della comunità autonoma di Castilla La Mancha). Barcellona intanto rimane in allerta, per il rischio che il brutto tempo possa degenerare in qualcosa di distruttivo anche in Catalogna.
Le autorità locali hanno dichiarato che in sole otto ore a Valencia è caduta una quantità di pioggia pari a quella di un anno intero. Tuttavia, le autorità valenciane sono al centro di critiche per la scarsa efficienza nella comunicazione dell’emergenza. Martedì, i residenti sono stati infatti informati solo verso le 20:03, con un avviso sui cellulari che li esortava a non spostarsi, sebbene l’allarme rosso fosse già stato lanciato dall’autorità meteo nazionale (Aemet) alle 07:00, ben undici ore prima.
I danni a infrastrutture, servizi e trasporti sono l’aspetto meno drammatico della situazione. Infatti, mentre i soccorritori cercano di salvare vite con i gommoni, per recuperare la gente intrappolata.
Sono arrivati messaggi di solidarietà da tutto il mondo, tra cui quelli di Ursula von der Leyen e Giorgia Meloni. Re Filippo VI di Spagna si è detto invece “devastato” per la drammatica situazione. Intanto, dopo aver annunciato tre giorni di lutto nazionale e la dichiarazione della zona come “altamente colpita”, il premier spagnolo Pedro Sanchez ha chiesto oggi alle persone che vivono nelle province di Valencia e Castellón “di rimanere a casa perché la Dana continua” e di “rispondere a tutte le chiamate dei servizi di emergenza”.
Edoardo Adario con Redazione