K metro 0 – Il Cairo – Il presidente egiziano Abdel-Fattah el-Sissi, ha dichiarato domenica che il suo Paese ha proposto un cessate il fuoco di due giorni tra Israele e Hamas , durante il quale verranno liberati quattro ostaggi detenuti a Gaza e alcuni prigionieri palestinesi. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha respinto, tuttavia,
K metro 0 – Il Cairo – Il presidente egiziano Abdel-Fattah el-Sissi, ha dichiarato domenica che il suo Paese ha proposto un cessate il fuoco di due giorni tra Israele e Hamas , durante il quale verranno liberati quattro ostaggi detenuti a Gaza e alcuni prigionieri palestinesi. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha respinto, tuttavia, la proposta dall’Egitto. Nonostante il sostegno della maggior parte dei ministri israeliani alla proposta egiziana, Tel Aviv ha deciso di respingere l’accordo a causa dell’opposizione di Netanyahu, il quale ha sottolineato che “i negoziati si svolgeranno solo sotto pressione”, secondo quanto riportato dall’emittente israeliana Canale 12.
Al-Sisi aveva affermato che la proposta mira a “far progredire la situazione”, aggiungendo che una volta entrato in vigore il cessate il fuoco di due giorni, proseguiranno i negoziati per renderlo permanente. I mediatori chiave per i colloqui di pace tra Israele e Hamas, sono l’Egitto, il Qatar e agli Stati Uniti.
Hamas aveva detto in una dichiarazione diffusa dai media di essere aperta a un accordo con Israele. Lo ha dichiarato ieri un alto funzionario del movimento palestinese, Husam Badran. Nel frattempo, a Doha riprendono i colloqui volti a porre fine alla guerra e a liberare gli ostaggi. “Le nostre richieste sono chiare e note e si può raggiungere un accordo, a patto che Netanyahu resti fedele a quanto concordato”, ha detto Badran.
Parlando di prigionieri palestinesi, tuttavia, secondo quanto riferito oggi da un avvocato e dai gruppi di monitoraggio, il celebre leader palestinese Marwan Barghouti è rimasto ferito in una “brutale aggressione” nella prigione di Megiddo, nel nord di Israele.
Anche Al Arabiya aveva riferito che Hamas sarebbe disponibile ad accettare la proposta egiziana a condizione che fosse incorporata nelle sue richieste del 2 luglio per un accordo sugli ostaggi. Il gruppo vorrebbe inoltre garanzie che Israele si impegni a far sì che la proposta egiziana faccia parte di un accordo completo.
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha affermato pubblicamente ieri, che “non tutti gli obiettivi possono essere raggiunti tramite operazioni militari”. Ha aggiunto che “saranno necessari dolorosi compromessi” per restituire gli ostaggi.
Intanto, a Gaza 150.000 persone rischiano di morire di fame, lo ha affermato l’alto rappresentante della Ue per gli Affari esteri, Josep Borrell, in un’intervista alla radio spagnola Rne.
“Mi preoccupa quello che accade a Gaza dove si sta vivendo la crisi umanitaria più grave dalla fine della II guerra mondiale, con 150mila persone che possono morire di fame nelle prossime settimane”.
Borrell, ha aggiunto, “Mi preoccupa la situazione in Libano con i bombardamenti continui”, anticipando che “la Spagna esigerà oggi che cessino”. L’alto rappresentante ha ricordato che nei giorni scorsi nella conferenza convocata a Parigi, il cessate il fuoco “è stato reclamato da tutti”. “Il presidente Macron ha detto una frase che ha provocato l’irritazione di Israele, segnalando che con il proposito di difendere la civilizzazione non si può perpetrare la barbarie”, ha evidenziato.