fbpx

La Banca Centrale Europea taglia i tassi di 25 punti base

La Banca Centrale Europea taglia i tassi di 25 punti base

K metro 0 – Francoforte – Nuovo taglio dei tassi dalla Bce di 25 punti base oggi, giovedì 17 ottobre. L’intervento era previsto anche alla luce della conferma, arrivata da Eurostat sull’inflazione, scesa a settembre all’1,7%. “Il capo economista della Bce Lane ha proposto un taglio da 25 punti, sul quale abbiamo discusso, le discussioni

K metro 0 – Francoforte – Nuovo taglio dei tassi dalla Bce di 25 punti base oggi, giovedì 17 ottobre. L’intervento era previsto anche alla luce della conferma, arrivata da Eurostat sull’inflazione, scesa a settembre all’1,7%.

“Il capo economista della Bce Lane ha proposto un taglio da 25 punti, sul quale abbiamo discusso, le discussioni sono legittime, ma alla fine la decisione è stata unanime” rivela la presidente della Bce Christine Lagarde in conferenza stampa dopo la riunione del Consiglio Direttivo, che si è svolta a Lubiana. Nella dichiarazione dopo il meeting del Consiglio direttivo – aggiunge – “abbiamo ribadito di essere dipendenti dai dati, e questo caso lo dimostra chiaramente”. Il taglio è stato deciso perché “crediamo che il processo disinflazionario è sulla buona strada e le informazioni ricevute vanno nella stessa direzione, al ribasso, ma così anche gli altri indicatori”. Per l’Eurozona alla Bce “in base ai dati non vediamo una recessione” in arrivo, ma piuttosto “un soft landing” dopo gli ultimi anni difficili. “Quanto alla crescita ci preoccupa per il suo impatto sull’inflazione” aggiunge. “Non abbiamo ancora ‘spezzato le reni’ all’inflazione, ma ci siamo quasi. Nei prossimi mesi non avremo numeri al di sotto del nostro target” anzi in rialzo, ma “non ne saremo sorpresi ne’ balzeremo a conclusioni affrettate”.

Gli effetti, cosa aspettarsi

Ciò significa che i tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale saranno ridotti rispettivamente al 3,25%, al 3,40% e al 3,65%, con effetto dal prossimo 23 ottobre. L’Eurotower sottolinea in particolare, che “la decisione di ridurre il tasso sui depositi presso la banca centrale, tasso mediante il quale il Consiglio direttivo orienta la politica monetaria, scaturisce dalla valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria. Le ultime informazioni sull’inflazione indicano che il processo disinflazionistico è ben avviato. Le prospettive di inflazione sono, inoltre, influenzate dalle recenti sorprese al ribasso degli indicatori dell’attività economia. Nel contempo, le condizioni di finanziamento rimangono restrittive”.

La Bce, come già anticipato, “si attende che l’inflazione aumenti nei prossimi mesi, per poi diminuire e raggiungere l’obiettivo nel corso del prossimo anno. L’inflazione interna resta elevata, in quanto i salari continuano a crescere a un ritmo sostenuto. Al tempo stesso, le pressioni sul costo del lavoro dovrebbero seguitare ad attenuarsi gradualmente, in un contesto in cui i profitti ne mitigano parzialmente l’impatto sull’inflazione”. Confermato per le prossime mosse l’approccio “guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione”, il tutto “senza vincolarsi a un particolare percorso”.

Quanto si risparmia con il mutuo

Il taglio dei tassi d’interessa da parte della Bce farà risparmiare 18 euro al mese, che corrisponde a 216 euro l’anno. Il calcolo è dell’Unc, che ha considerato l’ultimo Taeg comunicato da Bankitalia, 4,1%, e l’importo e la durata media di un mutuo. “Bene! Un’ottima notizia per chi ha un mutuo a tasso variabile o per chi sta per acquistare casa, oltre che per le finanze pubbliche, grazie all’abbassamento degli oneri sul debito pubblico”, dichiara Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, in una nota. ”L’importante, però, è che l’inflazione continui a scendere, come attestano i dati di oggi di Eurostat, con l’inflazione che a settembre nell’Eurozona scende all’1,7% al 2,2% di agosto. Altrimenti la Bce dovrà tornare a una politica monetaria restrittiva, dovendo restare la frenata dei prezzi il loro faro guida”, conclude Dona.

Secondo il Codacons il taglio dei tassi dello 0,25% da parte della Bce deciso oggi determinerà un risparmio per le famiglie che hanno il variabile, sulle tipologie di mutuo più diffuse in Italia, compreso tra i 13 e i 30 euro al mese. Per un mutuo a 20 anni di importo compreso tra i 100mila e i 200mila euro, il risparmio sulla rata mensile varia tra i 13 e i 27 euro, pari ad una minore spesa annua tra -156 e -324 euro, analizza il Codacons.

Se il finanziamento ha una durata di 30 anni, il taglio dei tassi dello 0,25% produrrà un risparmio medio tra i 15 e i 30 euro sulla rata mensile, tra -180 e -360 euro annui. Per un mutuo da 125mila euro a 25 anni, invece, un analogo taglio si traduce in un risparmio di circa 17 euro al mese, con un impatto da 204 euro su base annua.

“Il terzo taglio dei tassi è senza dubbio un segnale positivo, ma la strada per colmare i rialzi imposti dalla Bce negli ultimi due anni è ancora molto lunga – avvisa il presidente Carlo Rienzi – Basti pensare che per alcune tipologie di mutuo a tasso variabile la maggiore spesa ha raggiunto nel 2024 i 5mila euro l’anno rispetto ai tassi medi di fine 2021”.

Le critiche alla Bce

“Il taglio dei tassi di un quarto di punto conferma un approccio troppo prudente da parte della Bce”. È quanto afferma la Confederazione nazionale dell’artigianato (Cna), sottolineando che l’economia dell’area euro ha bisogno di “una politica monetaria più accomodante, un orientamento espansivo per contrastare la debolezza del quadro macroeconomico continentale, dove molti paesi sono in stagnazione o addirittura presentano andamenti negativi del Pil. La riduzione, seppur modesta, dei tassi di interesse dovrà essere subito trasferita dal sistema bancario alle imprese e ai cittadini, insieme a condizioni di accesso al credito meno restrittive”.

Per dare vigore all’economia “oltre a politiche monetarie espansive sono necessarie politiche di bilancio efficaci a livello europeo per compensare l’orientamento al rigore dei conti pubblici dei singoli Stati membri previsto dal nuovo patto di stabilità. La nuova Commissione europea – conclude Cna – è chiamata a definire una strategia coraggiosa con particolare attenzione al sistema dell’artigianato e della piccola impresa, fondata su una capacità fiscale centralizzata che ha contraddistinto la risposta comunitaria alla crisi pandemica”.

Condividi su:

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Che tempo fa



Condividi su: