K metro 0 – Vienna – Una “nuova era” per l’Austria, così il leader del Partito della libertà (Fpo), Herbert Kickl, ha commentato la vittoria ottenuta alle elezioni parlamentari che si sono svolte ieri. Per la prima volta la formazione di estrema destra ha ottenuto la vittoria alle legislative ottenendo il 28,8 per cento delle preferenze,
K metro 0 – Vienna – Una “nuova era” per l’Austria, così il leader del Partito della libertà (Fpo), Herbert Kickl, ha commentato la vittoria ottenuta alle elezioni parlamentari che si sono svolte ieri.
Per la prima volta la formazione di estrema destra ha ottenuto la vittoria alle legislative ottenendo il 28,8 per cento delle preferenze, riferisce Nova. Un risultato storico, dato che l’Fpo ha guadagnato il 12,6 per cento dei voti rispetto alle precedenti elezioni federali. Al secondo posto il Partito popolare (Ovp) del cancelliere Karl Nehammer che arriva al 26,3 per cento ma perde ben l’11,2 per cento dei consensi rispetto alla precedente tornata elettorale. Al terzo posto il Partito socialdemocratico (Spo) con il 21,1 per cento seguito dai centristi di Neos con il 9,2 per cento e dai Verdi con l’8,3 per cento. Elezioni, quelle di ieri, che hanno visto un’ampia affluenza alle urne, pari al 78 per cento dell’elettorato austriaco, ma che non è detto che fungano da preambolo alla “nuova era” prospettata da Kickl.
Sebbene la vittoria sia netta, infatti, l’Fpo non ha i numeri sufficienti per governare e il suo leader sarà quindi chiamato a tentare di formare una coalizione: un’operazione non semplice, quest’ultima, visto che tutte le formazioni politiche prima dell’appuntamento elettorale hanno escluso un’alleanza con l’Fpo.
Ora la parola spetta al presidente Alexander Van der Bellen, che ha il compito di nominare il cancelliere e incaricare un politico di formare il nuovo governo. La prassi vuole che il capo dello Stato, nel suo ruolo di garante, assegni l’incarico al leader del partito che ha vinto le elezioni ma non è vincolato da alcun mandato costituzionale a seguire questo iter. Van der Bellen aveva precedentemente dichiarato che non avrebbe assegnato il mandato ad alcun leader che “cercasse di promuovere un partito antieuropeo o che non condanna la guerra della Russia contro l’Ucraina”. Un riferimento abbastanza chiaro a Kickl e che quindi fa pensare che il presidente sia poco orientato ad concedergli subito il mandato di formare l’esecutivo.