K metro 0 – Giacarta – Papa Francesco, impegnato da martedì in un viaggio in Asia e Oceania, ha visitato la moschea Istiqlal di Giacarta, la più grande dell’Asia, con una capacità di accogliere fino a 120mila fedeli dove ha firmato una dichiarazione sull’armonia religiosa e la protezione dell’ambiente con il grande imam Nasaruddin Umar, e
K metro 0 – Giacarta – Papa Francesco, impegnato da martedì in un viaggio in Asia e Oceania, ha visitato la moschea Istiqlal di Giacarta, la più grande dell’Asia, con una capacità di accogliere fino a 120mila fedeli dove ha firmato una dichiarazione sull’armonia religiosa e la protezione dell’ambiente con il grande imam Nasaruddin Umar, e ha rivolto con quest’ultimo un appello alla pace.
Il Pontefice ha incontrato anche i leader locali delle sei confessioni religiose ufficialmente riconosciute nel Paese: Islam, Protestantesimo, Cattolicesimo, Buddhismo, Induismo e Confucianesimo. Riferendosi ai fedeli di ciascuna ha affermato: “Siamo tutti fratelli, tutti pellegrini, tutti rivolti a Dio, al di là delle nostre differenze”. Papa Francesco ha avvertito che l’umanità affronta una “grave crisi” causata dalla guerra, dai conflitti e dalla distruzione dell’ambiente. Papa Francesco ha visitato poi la galleria lunga 28 metri che collega la grande moschea alla cattedrale cattolica che sorge dalla parte opposta della strada.
Ieri Papa Francesco ha rivolto alla classe dirigente dell’Indonesia un monito a vigilare contro l’estremismo religioso, che distorce la fede delle persone attraverso “inganno e violenza”. Il Pontefice ha tenuto il primo discorso pubblico dal suo arrivo nel Paese asiatico, dove i cattolici rappresentano una minoranza pari a circa il 3 per cento della popolazione. Il Papa ha dichiarato che la Chiesa cattolica rafforzerà i propri sforzi tesi al dialogo interreligioso: “In questo modo, i pregiudizi possono essere eliminati, e può crescere un clima di rispetto e fiducia reciproci”, ha dichiarato il Papa, che si è rivolto a un uditorio di 300 leader politici e religiosi riuniti presso il palazzo presidenziale di Giacarta. Il Capo della Chiesa cattolica ha definito il dialogo “indispensabile per far fronte alle sfide comuni, incluso il contrasto a all’ estremismo e all’intolleranza”.
Il Papa è stato ricevuto ieri al palazzo presidenziale di Giacarta dal presidente dell’Indonesia Joko Widodo, aprendo l’agenda della sua visita di quattro giorni nel Paese asiatico, prima tappa di un viaggio in Asia e Oceania. Il Pontefice 87enne è parso in buona salute e di buon umore, pur spostandosi su una sedia a rotelle e poi con l’aiuto di un bastone. Il capo della Chiesa è stato scortato sino al palazzo presidenziale da una guardia d’onore, a bordo di un’utilitaria Toyota bianca, dove si è seduto a fianco del conducente. Widodo ha definito quella del Papa una visita “storica”, aggiungendo che “l’Indonesia e il Vaticano esprimono un simile impegno alla pace e alla fratellanza”. In aggiunta al discorso tenuto di fronte a leader politici e religiosi, Francesco ha in programma per oggi un incontro privato con membri della missione dell’ordine dei Gesuiti a Giacarta.
Il Pontefice si tratterrà in Indonesia sino a domani, e fino all’8 settembre sarà a Port Moresby, a Papua Nuova Guinea. Francesco dedicherà i due giorni successivi a Timor Est, per poi concludere il viaggio a Singapore, dal 10 al 13 settembre. Il viaggio sarà dedicato soprattutto al dialogo e alla convivenza tra religioni, alla riconciliazione sociale, agli effetti del cambiamento climatico ma anche al tema dell’equilibrio tra sviluppo tecnologico, umano, sociale e spirituale dei popoli. Durante la tappa in Indonesia, il Pontefice incontrerà le comunità cattoliche locali, visiterà la moschea Istiqlal e discuterà con Widodo degli sforzi per la pace in Ucraina e a Gaza. Francesco è il terzo Pontefice a visitare l’Indonesia, dopo Paolo VI nel 1970 e Giovanni Paolo II nel 1989. Circa l’87 per cento della popolazione indonesiana è di fede musulmana, mentre i cattolici sono circa il 3 per cento.