K metro 0 – Medio Oriente – Due attacchi, a distanza di poche ore l’uno dall’altro. In due capitali del Medio Oriente. Entrambi attribuiti a Israele. Due colpi di scena che portano la tensione al calor bianco nell’intera regione. L’assassinio di Ismail Haniyeh, capo politico di Hamas, colpito a Teheran e l’attacco missilistico in un
K metro 0 – Medio Oriente – Due attacchi, a distanza di poche ore l’uno dall’altro. In due capitali del Medio Oriente. Entrambi attribuiti a Israele. Due colpi di scena che portano la tensione al calor bianco nell’intera regione.
L’assassinio di Ismail Haniyeh, capo politico di Hamas, colpito a Teheran e l’attacco missilistico in un sobborgo meridionale di Beirut, dove è rimasto ucciso Fuad Shukur (alias Sayved Mohsen) il più alto comandante militare di Hezbollah, capo della sua unità strategica, potrebbero vanificare tutti i tentativi di disinnescare la polveriera mediorientale.
La guerra fra Israele e Hamas entra in una nuova fase, aveva detto il leader di Hezbollah, Hassan Nasralla ai funerali di Sukur a Beirut.
Proprio mentre i mediatori internazionali stavano lavorando per convincere Israele e Hamas a concordare un cessate il fuoco per porre fine alla devastante guerra a Gaza e liberare gli ostaggi israeliani,
anche l’Iran ha minacciato di rispondere dopo l’attacco al suo territorio, col rischio di trascinare la regione in una guerra totale.
Un quadro delle possibili ricadute dei due attacchi è stato tracciato da Melanie Lidman (corrispondente da Tel Aviv) e Samy Magdy (dal Cairo) dell’Associated Press.
Il fallimento dei negoziati per il cessate il fuoco a Gaza
L’assassinio di Haniyeh potrebbe spingere Hamas a ritirarsi dai negoziati mediati da Stati Uniti, Egitto e Qatar, anche se Hamas non ha ancora rilasciato dichiarazioni al riguardo. Ma dato il ruolo di Haniyeh, l’omicidio avrà molto probabilmente un forte impatto.
“Haniyeh era il principale collegamento con i leader (di Hamas) all’interno di Gaza e con altre fazioni palestinesi”, spiega un alto funzionario egiziano, che lo ha incontrato più volte durante i colloqui. “Come può avere successo la mediazione quando una parte assassina il negoziatore dell’altra parte?” si è chiesto il premier del Qatar Mohammed Bin Abdul Rahman al-Thani, che ha condannato gli attacchi israeliani.
Il Segretario di Stato americano Antony Blinken non vuole fare speculazioni sui possibili effetti dei due tragici eventi, che hanno tuttavia rinnovato “l’imperativo di ottenere il cessate il fuoco”, per il quale, ha detto, “stiamo lavorando quotidianamente”.
Secondo il premier israeliano Benjamin Netanyahu, la pressione militare spingerà Hamas ad accettare un accordo, ma le precedenti uccisioni di personaggi di spicco non sembrano aumentare le possibilità di un accordo.
“Assassinando Haniyeh, stanno distruggendo tutto”, ha detto Nour Abu Salam, un palestinese sfollato a Gaza. “Non vogliono la pace. Non vogliono un accordo”.
Il rischio di una guerra più ampia su più fronti
“Gli eventi di Teheran e Beirut spingono l’intero Medio Oriente verso una devastante guerra regionale”, ha detto una diplomatica occidentale il cui governo non è direttamente coinvolto nei negoziati per il cessate il fuoco o gli ostaggi, ma sta adoprandosi per impedire una guerra totale tra Israele e Hezbollah. L’uccisione di Haniyeh a Teheran, proprio durante l’insediamento del presidente iraniano “costringerà Teheran a rispondere”.
Non è la prima volta che Israele viene accusato di un attacco mirato sul suolo iraniano, ma l’attentato contro Haniyeh è uno dei più sfacciati, ha affermato Menachem Merhavy, esperto di Iran presso l’Università Ebraica di Gerusalemme.
Israele non si è assunto la responsabilità dell’attacco, sebbene abbia giurato di uccidere tutti i leader di Hamas per gli attacchi del 7 ottobre. Merhavy pensa che sia improbabile che l’Iran risponda direttamente, come ha fatto lo scorso aprile con una raffica di razzi lanciati su Israele dopo l’uccisione in Siria di due generali iraniani in una sede consolare a Damasco. E’ più probabile invece che la risposta sia affidata a Hezbollah, la cui capacità di danneggiare Israele è molto più significativa dal Libano.
Il luogo dell’assassinio di Haniyeh è stato altrettanto importante dell’attacco stesso. “Il messaggio era per l’Iran e i suoi manutengoli: se pensavate di essere protetti a Teheran, possiamo raggiungervi anche lì”, aggiunge Merhavy.
I leader presi di mira possono essere facilmente sostituiti
Sebbene Haniyeh sia un personaggio di rango internazionale, l’attacco al comandante di Hezbollah Fuad Shukur è “molto più importante da un punto di vista funzionale”, secondo Michael Milshtein, esperto israeliano di affari palestinesi presso l’Università di Tel Aviv ed ex ufficiale dell’intelligence militare. Shukur era coinvolto nella pianificazione e nella direzione di attacchi e operazioni, compreso quello missilistico sulla città di Majdal Shams sulle Alture del Golan, che ha ucciso 12 ragazzini in un campo di calcio sabato 27 luglio.
“Se Hezbollah sta valutando come agire o rispondere, uno dei principali punti interrogativi è come gestiranno una guerra senza Shukur”, ha detto Milshtein.
Secondo altri, Shukur verrà facilmente sostituito. “Hezbollah ha molti comandanti e dirigenti, e l’uccisione di 1 o 10 o 500 non cambierà l’equazione”, sostiene Fawaz Gerges, della London School of Economics.
Gerges ritiene che Haniyeh sia un leader molto più simbolico sebbene molto lontano dalle operazioni quotidiane a Gaza.
“Anche se l’assassinio di Haniyeh è un duro colpo per Hamas, non farà alcuna differenza nello scontro militare tra Israele e Hamas”.
Israele ha una lunga storia di assassini di leader di gruppi palestinesi, ma questi attacchi, a suo giudizio, hanno scarso impatto poiché i leader vengono rapidamente sostituiti.