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Marocco-Santa Sede: ricevimento per i 25 anni dall’ascesa al trono di Re Mohammed VI

Marocco-Santa Sede: ricevimento per i 25 anni dall’ascesa al trono di Re Mohammed VI

K metro 0 – Roma – Un quarto di secolo. Sono trascorsi 25 anni dall’ascesa al trono di Re Mohammed VI del Marocco, succeduto a suo padre, Re Hassan II, il 30 luglio 1999. Un bilancio è stato  tracciato dall’ambasciatrice di Rabat presso la Santa Sede e il Sovrano Ordine di Malta, la Signora Rajae

K metro 0 – Roma – Un quarto di secolo. Sono trascorsi 25 anni dall’ascesa al trono di Re Mohammed VI del Marocco, succeduto a suo padre, Re Hassan II, il 30 luglio 1999. Un bilancio è stato  tracciato dall’ambasciatrice di Rabat presso la Santa Sede e il Sovrano Ordine di Malta, la Signora Rajae Naji El Mekkaoui. 

In occasione del 25° anniversario della Festa del Trono, nella residenza della diplomatica, si è tenuto ieri, un ricevimento al quale hanno partecipato numerosi diplomatici accreditati presso il Vaticano: che era rappresentato da Monsignor Javier Domingo Fernández González, Capo del Protocollo della Segreteria di Stato. Per l’Ordine di Malta era presente il Gran Cancelliere, Riccardo Paternò di Montecupo. Sono intervenuti, inoltre, S.E.M. Giampaolo Cantini. Segretario Generale per gli Affari Esteri dell’Ordine, S.E Madame Enas Sayed Mohamed Aly Mekkawy. Ambasciatore della Lega Araba, S.E Martin Pascal Tine del Sénégal, e S.E. Madame Florence Mangin per la Repubblica di Francia e molti altri importanti ospiti.

Rivolgendosi agli ospiti, l’ambasciatore del Regno del Marocco, Rajae Naji, in carica dal settembre del 2019, ha affrontato vari temi nel Suo discorso di apertura. Anzitutto, ha spiegato la diplomatica, la profonda trasformazione economica avviata dal 1999 per favorire la crescita e l’innovazione ha consentito al Marocco di attrarre investimenti significativi e rafforzare il suo ruolo di  centro finanziario e bancario contribuendo così allo sviluppo economico di un intero continente e promuovendo la cooperazione Sud-Sud.

La liberalizzazione economica ha favorito anche  l’emergere di una classe media robusta e dinamica, pilastro di un’economia diversificata capace di affrontare un’economia globale tumultuosa, con gli shock dell’offerta e le crisi climatiche, grazie a una crescita stabile.   

La modernizzazione e l’apertura del Marocco al mondo sono esemplificati da alcuni progetti d’importanza chiave:

Nel settore automobilistico, il Marocco si è affermato come uno dei principali attori. Più di 250 giganti automobilistici mondiali lo hanno scelto  per i loro investimenti.  Oggi il paese è 1° produttore in Africa e il 2° esportatore verso l’Ue, pronto a raggiungere un  milione di veicoli all’anno nel 2025.

Nel settore aeronautico, è diventato un polo industriale attraente e competitivo. Ogni aereo che sfreccia nel cielo contiene oggi pezzi fabbricati in Marocco e grazie alla collaborazione con Safran e Rolls Royce la sua industria aeronautica sta sviluppando motori più rispettosi dell’ambiente.

Anche la cantieristica navale, sta vivendo un nuovo slancio, contribuendo a rafforzare la sovranità industriale del paese grazie al rafforzamento di settori strategici per il proprio sviluppo.

Politica energetica e transizione ecologica

Il Marocco ha investito molto nelle energie rinnovabili.

Il grande complesso di produzione di energia solare Noor che sorge nel deserto a dieci chilometri dalla città di Ouarzazate, replicato  a Laayoune e in altre zone, è il più grande impianto solare del mondo, che si estende su una superficie di 3.000 ettari, con  più di un milione di pannelli fotovoltaici  e una capacità di produzione superiore a 580 MW.

Per far fronte allo stress idrico sempre più preoccupante, dovuto ai cambiamenti climatici, alla siccità e alla desertificazione, il Marocco ha accelerato la realizzazione di importanti progetti, in particolare delle cosiddette autostrade dell’acqua e la costruzione di stazioni idriche lungo  le due coste, atlantica e mediterranea.

Un altro asse di sviluppo è il porto di Tangeri Med, che fa del paese uno dei principali attori economici su scala globale. Già classificato, nel 2023, tra i primi 20 porti container del mondo, è il più grande dell’Africa e del Mediterraneo. Perno strategico per il commercio internazionale, funge da piattaforma logistica essenziale, facilitando il commercio tra Europa, Africa, America e Asia.

Il Progetto Dakhla Atlantique. E’ un megaprogetto modello per lo sviluppo delle province meridionali del paese, che mira a diventare un altro polo di irradiazione continentale e internazionale.

Progettato come porta d’ingresso verso i paesi del continente africano, il nuovo scalo  di  Dakhla Atlantique si raccorda con importanti progetti di collegamento stradale, in particolare la superstrada Tiznit-Dakhla, che mette in comunicazione il Marocco con il resto dell’Africa, favorendo la cooperazione Sud-Sud.

Il nuovo porto servirà a consentire ai paesi del Sahel, senza sbocco sul mare,  l’accesso all’Oceano Atlantico e a  promuovere lo sviluppo economico e sociale della regione.

Questi grandi progetti non mirano solo allo sviluppo sostenibile e inclusivo del Marocco, ma dimostrano anche il suo impegno per lo sviluppo economico e sociale dell’intero Continente africano.

Riforme politiche e sociali

L’era di Mohammed VI è iniziata, a partire dal 2003, con un ampio programma di riforme religiose, del diritto di famiglia (Mudawwana) e dello status delle donne e l’istituzione  della Commissione  per l’equità e la riconciliazione, insieme ad altri progetti legislativi che concorrono tutti al  rafforzamento dello Stato di diritto.

Questi cambiamenti sono stati coronati, nel 2011, da una riforma costituzionale che ha ampliato i poteri del parlamento, e soprattutto dell’opposizione, ha rafforzato l’indipendenza della magistratura e consolidato i diritti fondamentali dei cittadini, consacrando la parità e l’uguaglianza di genere.

L’obiettivo è realizzare una società più giusta e solidale, assicurando pari diritti e opportunità  per tutti grazie a una rete di Protezione Sociale, che assicura un sostegno finanziario diretto  alle famiglie bisognose.

Un sistema che, specie dopo la pandemia, ha rivelato  difetti e fragilità da affrontare. Il re in persona ha soprainteso al processo di estensione   dell’assicurazione sanitaria a tutta la popolazione, reso urgente dopo la pandemia.

Sanità: oltre a garantire l’accesso alle cure per tutti, il Marocco sta procedendo alla  ristrutturazione del settore sanitario per rafforzare il partenariato pubblico-privato e aumentare il numero di strutture di assistenza. 

L’istruzione: un’altra sfida per migliorare la qualità dell’insegnamento, la formazione dei docenti, i programmi e l’estensione dell’accesso.

Lo sviluppo umano. Dal 2005 è stato avviato un ampio programma per ridurre l’esclusione sociale e la precarietà, accompagnato da una politica nazionale per offrire alloggi dignitosi a prezzi accessibili per tutti.

Giustizia: sono state delineate riforme fondamentali per rafforzare l’indipendenza della magistratura, migliorare l’accesso alla giustizia per tutti i cittadini e assicurare la tranquillità e la prosperità economica.

Riforma del diritto di famiglia.    Riveduta nel 2024, a distanza di vent’anni ha rivelato alcune lacune, inducendo il Re a chiederne un’ulteriore  revisione per correggerne i difetti e armonizzarne le disposizioni con l’evoluzione della legislazione.

Il Marocco  nella scena internazionale

L’impegno del Marocco per rafforzare le relazioni internazionali  e promuovere la pace e la sicurezza è riconosciuto nel mondo. Vediamolo in dettaglio.

Cooperazione internazionale. Il Marocco ha stabilito partenariati strategici, nel  campo economico, culturale e della sicurezza  con paesi dei 4 continenti.

Leadership regionale.  Rabat svolge un ruolo cruciale in Africa, attraverso l’Unione africana e altre organizzazioni regionali.

La questione del Sahara marocchino. Notevoli progressi diplomatici sono stati compiuti negli ultimi anni per risolverla. La proposta di autonomia del Sahara, nel quadro della sovranità marocchina, è stata sostenuta da risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, confermandola come una soluzione seria e credibile che  ha riscosso il riconoscimento internazionale di un centinaio di paesi, specie in Africa e  nel mondo arabo-musulmano.

Prima di concludere, vorrei ricordare la visita di Papa Francesco in Marocco nel marzo 2019, che ha rafforzato i legami tra i due Stati ed evidenziato l’impegno di Rabat a favore della libertà religiosa. 

Il Marocco è il primo paese che ha istituito centri universitari e di ricerca per il Dialogo interreligioso, a partire dalla più antica università del mondo, l’Università Al-Quarawyine, che ospitava una media di 800 studenti europei cristiani ed ebrei, tra i quali anche il Papa Silvestro.

La cooperazione fra il Marocco e il Vaticano è illustrata da iniziative congiunte per promuovere la pace e la tolleranza.

Ricordo, con l’occasione, la nomina del Cardinale Pietro Parolin (Segretario di Stato Vaticano) a membro onorario della prestigiosa Accademia del Regno del Marocco che attesta la solidità delle relazioni tra i sovrani dei due paesi e il loro impegno per la costruzione di un mondo basato sulla cooperazione e la pace.

L’evento si è concluso con buffet di specialità gastronomiche del Marocco.

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Nizar Ramadan
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