K metro 0 – Berlino – Questa mattina, l’Aeroporto di Francoforte, uno dei più trafficati d’Europa, è stato teatro di un’imponente protesta organizzata dal movimento ambientalista Letze Generation(Ultima Generazione). Gli attivisti, riporta l’Adnkronos, hanno bloccato le piste dello scalo, provocando una completa sospensione di tutte le operazioni di volo, sia in partenza che in arrivo.

Secondo una nota iniziale dell’aeroporto pubblicata su X i passeggeri sono stati invitati a non recarsi in aeroporto e a controllare lo stato del loro volo prima di mettersi in viaggio. Passata un’ora, è arrivato un aggiornamento che informava della ripresa graduale del traffico aereo, dopo un’operazione di sgombero condotta dalla Polizia. “Per motivi di sicurezza, tutte le operazioni di volo sono state temporaneamente sospese, ma le piste sono tornate operative dalle 7:50”, ha comunicato l’aeroporto.

L’intervento delle Forze di sicurezza, compresi la Polizia federale e statale, i Vigili del Fuoco e il personale della Sicurezza aeroportuale, ha permesso di ristabilire l’ordine e riprendere le normali operazioni. Tuttavia, l’azione di oggi segue un analogo blocco dell’aeroporto di Colonia-Bonn avvenuto ieri, aumentando la preoccupazione per le possibili future azioni di protesta.

Il ministro dei Trasporti tedesco, Volker Wissing, ha condannato duramente le azioni degli attivisti, chiedendo pene severe. In un’intervista al quotidiano “Bild” e ripresa da Agenzia Nova, Wissing ha affermato: “Gli attivisti climatici sembrano voler causare il massimo danno. È necessario che il legislatore risponda con la massima severità. Il governo ha già approvato un inasprimento della legge sulla sicurezza aerea in risposta a queste azioni”.

Durante una conferenza stampa, gli attivisti di Ultima Generazione hanno annunciato che l’azione di oggi a Francoforte e quella di ieri a Bonn sono solo l’inizio. Hanno promesso ulteriori manifestazioni negli aeroporti di altri Paesi, inclusi Regno Unito, Austria, Paesi Bassi, Svizzera, Canada, Stati Uniti, Scozia e Norvegia. “Bonn è solo il primo di una lunga serie di blocchi. Le nostre azioni dimostrative continueranno nelle prossime settimane in tutta Europa e nel resto del mondo”, hanno minacciato gli attivisti.