K metro 0 – Città del Messico – Quando il Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) del Venezuela ha pubblicato la scheda ufficiale per le elezioni presidenziali del 28 luglio, è subito emerso il protagonista principale: Nicolás Maduro, il presidente in carica che cerca un terzo mandato di sei anni. Rispetto ai suoi nove avversari Maduro appare
K metro 0 – Città del Messico – Quando il Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) del Venezuela ha pubblicato la scheda ufficiale per le elezioni presidenziali del 28 luglio, è subito emerso il protagonista principale: Nicolás Maduro, il presidente in carica che cerca un terzo mandato di sei anni. Rispetto ai suoi nove avversari Maduro appare ben 13 volte sulla scheda elettorale, rappresentando altrettanti partiti politici.
Mentre la posizione centrale nella seconda fila è assegnata al partito Tavolo di Unità Democratica (MUD), che presenta Edmundo González Urrutia come principale candidato dell’opposizione, sostenuto anche dai partiti Un Nuevo Tiempo (UNT) e dal Movimiento por Venezuela (MPV). L’annuncio ufficiale della sua candidatura era atteso da quando il CNE aveva annunciato che le elezioni presidenziali si sarebbero tenute il 28 luglio, data di nascita di Hugo Chávez, leader del Venezuela dal 1999 fino alla sua morte nel 2013. Le candidature potevano essere presentate ufficialmente dal 21 al 25 marzo, la campagna elettorale è iniziata il 4 luglio e terminerà il 25 luglio.
Il risultato delle elezioni determinerà se Maduro -eletto per la prima volta dopo la morte Chávez- resterà al potere per altri sei anni o se il paese cambierà rotta, mettendo fine alle sue politiche che hanno condotto il Venezuela in una grave crisi socioeconomica.
Le regole elettorali venezuelane permettono ai candidati di apparire tante volte quanti sono i partiti che li sostengono. Questo ha portato alla presenza di 38 foto diverse sulla scheda, ognuna con il nome del candidato e del partito di riferimento. Anche gli elettori più esperti potrebbero trovare confusa questa proliferazione di immagini. Alcuni elettori, come Sonia Guevara, un’impiegata di 38 anni intervistata dall’Associated Press (AP), esprimono perplessità di fronte a una scheda così affollata: “Mi gira la testa quando vedo Maduro così tante volte su quella carta, ma so che il pericolo è nei candidati che non ci rappresentano”, ha dichiarato, riferendosi ai candidati dell’opposizione considerati vicini al governo. Un esempio è Luis Martínez di Acción Democrática, un partito la cui leadership è stata sospesa dalla corte suprema fedele a Maduro. Martínez ha scelto di non sostenere González, candidato della coalizione di opposizione Piattaforma Unitaria.
Le elezioni venezuelane coinvolgono circa 17 milioni di elettori e 4 milioni di venezuelani all’estero, anche se solo 69.000 di questi ultimi hanno soddisfatto i requisiti per votare. L’ultima stima della popolazione del Venezuela risale al 2011, con 27,2 milioni di persone. Tuttavia, la crisi degli ultimi dieci anni ha spinto oltre 7,7 milioni di persone ad emigrare.
Laura Dib, Direttrice del programma Venezuela presso il Washington Office on Latin America (WOLA), un’organizzazione leader nella ricerca e nella difesa dei diritti umani nelle Americhe, intervistata dall’AP, sottolinea come la ripetizione dell’immagine di Maduro, fino a 13 volte, lo renda “visivamente il più facile da identificare”. Dib osserva che “l’opposizione, senza accesso ai media ufficiali, fatica ad arrivare gli elettori”. La confusione è accentuata dall’uso degli stessi colori da parte di alcuni partiti che sostengono Maduro e dall’uso dello stesso colore del principale gruppo di opposizione da parte di un candidato dissidente.
Inoltre, la legge elettorale consente ai partiti di sostituire i candidati 10 giorni prima del giorno delle elezioni, anche se tale modifica potrebbe non riflettersi sulle schede, che sono già state programmate sulle macchine elettroniche o stampate per il voto all’estero. Se le persone votano per un candidato che è stato sostituito, ha detto Dib, “i voti espressi saranno nulli”.
Il 2024 è l’anno “più elettorale” di sempre, con oltre 50 elezioni programmate in tutto il mondo e 76 paesi chiamati alle urne. Questa vasta ondata di elezioni ha inciso o inciderà su diversi contesti politici e sociali. Ma non ci si aspetta grandi sorprese dal Venezuela, dove probabilmente vincerà non solo chi “ci ha messo la faccia”, ma chi ce l’ha messa più volte.