K metro 0 – Londra – Uno Stato indipendente “è un diritto innegabile del popolo palestinese”. Lo ha dichiarato il nuovo primo ministro britannico, Keir Starmer, nel suo primo colloquio con il primo ministro israeliano Binyamin Netanyahu. Come riferisce il quotidiano “The Times”, citato dall’Agenzia Nova. Starmer ha detto a Netanyahu che c’è una necessità
K metro 0 – Londra – Uno Stato indipendente “è un diritto innegabile del popolo palestinese”. Lo ha dichiarato il nuovo primo ministro britannico, Keir Starmer, nel suo primo colloquio con il primo ministro israeliano Binyamin Netanyahu. Come riferisce il quotidiano “The Times”, citato dall’Agenzia Nova.
Starmer ha detto a Netanyahu che c’è una necessità “chiara e urgente” di un cessate il fuoco a Gaza, nonché di un aumento immediato del volume degli aiuti umanitari che raggiungano i civili.
Il neo premier britannico, ha anche esortato Netanyahu a mostrare moderazione dopo l’ultimo attacco degli Hezbollah, con più di 200 razzi nel nord di Israele la scorsa settimana, anche contro droni. “Il primo ministro ha detto che la situazione al confine settentrionale di Israele è molto preoccupante ed è fondamentale che tutte le parti agiscano con cautela”, ha riferito un portavoce di Downing Street. “Discutendo l’importanza delle riforme e garantendo la legittimità internazionale della Palestina, il primo ministro ha affermato che la sua politica di lunga data sul riconoscimento di uno Stato indipendente per contribuire a un processo di pace non è cambiata, ed è un diritto innegabile dei palestinesi”.
A nove mesi dall’inizio della guerra, i cittadini israeliani ieri hanno protestato per l’ennesima volta sfilando per le vie di Tel Aviv e Gerusalemme al grido “non ci arrenderemo”: con l’obiettivo di aumentare le pressioni per un accordo che porti a una tregua a Gaza e alla liberazione degli ostaggi. Al primo ministro Benjamin Netanyahu è stato nuovamente chiesto di accettare la tregua o dimettersi.
Dal canto suo Hamas si è detto disponibile a negoziare sugli ostaggi anche in assenza di un cessate il fuoco permanente.
Il movimento palestinese aveva richiesto che Israele “accettasse un cessate il fuoco completo e permanente” per avviare i colloqui sullo scambio di ostaggi e porre fine alla guerra, ha ricordato un alto funzionario dell’amministrazione palestinese di Gaza.