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Il Parlamento europeo chiede al Consiglio di raggiungere al più presto un accordo sul bilancio a lungo termine

Il Parlamento europeo chiede al Consiglio di raggiungere al più presto un accordo sul bilancio a lungo termine

K metro 0 – Strasburgo – Il Parlamento lancia un appello al Consiglio affinché raggiunga un accordo sul bilancio a lungo termine dell’Europa evitando così di mettere a rischio i programmi europei Nella relazione intermedia sul bilancio a lungo termine, il Parlamento “si rammarica nel vedere che finora non sono stati fatti progressi concreti” dal Consiglio e

K metro 0 – Strasburgo – Il Parlamento lancia un appello al Consiglio affinché raggiunga un accordo sul bilancio a lungo termine dell’Europa evitando così di mettere a rischio i programmi europei

Nella relazione intermedia sul bilancio a lungo termine, il Parlamento “si rammarica nel vedere che finora non sono stati fatti progressi concreti” dal Consiglio e chiede incontri regolari tra il team negoziale del Parlamento e le future presidenze del Consiglio.

La speranza è quella di evitare gravi contrattempi per i programmi europei futuri e le perdite di posti lavoro dovute ad accordi tardivi sul bilancio finanziario, come già successo in passato.

I numeri per il futuro

Durante il dibattito nella Commissione bilancio del 9 ottobre 2018, il deputato co-responsabile per l’argomento, il polacco Jan Olbrycht, membro del Partito popolare europeo, ha dichiarato che la relazione tratta i prossimi passi del bilancio a lungo-termine e avanza delle proposte in merito alla sua struttura e flessibilità, stabilendo delle cifre specifiche per ogni programma europeo.

Per ciò che riguarda i finanziamenti, gli eurodeputati pensano che la proposta della Commissione per il bilancio 2021-2027 dell’1,1% del reddito nazionale lordo (RNL) dei 27 stati membri significherebbe l’impossibilità per l’Europa di far fronte ai suoi impegni.

Ecco perché la relazione propone di fissare i contributi all’1,3%, che, come afferma la deputata co-responsabile, la francese Isabelle Thomas, membro dei Socialisti e democratici, dovrebbe assicurare “un bilancio su misura delle politiche già annunciate dall’Europa”.

Il Parlamento è contrario ai tagli sulle politiche chiave dell’UE, incluse quella di coesione e la politica agricola comune (PAC), il Fondo sociale europeo e l’Iniziativa per l’occupazione giovanile.

In linea con gli impegni dell’UE in merito all’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico, il Parlamento intende inoltre innalzare significativamente la spesa legata al clima per raggiungere il prima possibile l’obiettivo del 30%.

Nuove risorse di bilancio per affrontare le nuove sfide dell’UE

Fonti di entrate

Per ciò che riguarda le entrate, la relazione sottolinea come nessun accordo possa essere raggiunto sul futuro bilancio a lungo-termine senza che l’UE ottenga di più dalle “risorse proprie”. Al momento, il sistema europeo di finanziamento è “troppo complesso, iniquo e non trasparente”, riporta la relazione , Le due fonti, l’IVA e il sistema di dazi doganali, dovrebbero inoltre essere modernizzate. Andrebbero anche gradualmente introdotte delle nuove fonti.

Il vantaggio è che “saremo in grado di permettere una riduzione dei contributi per il bilancio europeo provenienti dal reddito nazionale lordo degli stati membri”, ha affermato il deputato co-responsabile della relazione, il belga Gérard Deprez, membro dei Democratici e liberali.

Il Parlamento condivide la proposta della Commissione europea dello scorso maggio di un paniere di nuove risorse proprie che includano anche la base imponibile comune consolidata per l’imposta sulle società (CCCTB), le tasse sull’energia e sugli imballaggi di plastica.

“Vorremmo però estendere questa lista di fonti proprie a una tassa sul digitale e una sulle transazioni finanziarie”, ha dichiarato il co-responsabile della relazione, il deputato polacco Janusz Lewandowski, membro del Partito popolare europeo.

La discussione parlamentare sulla relazione per il prossimo bilancio a lungo termine è prevista per la plenaria di Strasburgo, nel giorno del 13 novembre, con votazione programmata per il giorno successivo.

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