K metro 0 – Odense – Il protagonista e il suo avvocato hanno tentato di fermarne la messa in onda ma non ci sono riusciti. Un documentario sensazionale ha così fatto il giro della Danimarca, su TV2, un canale televisivo pubblico danese.

“Il cigno nero”, così si intitola, rivela come avvocati e uomini d’affari aiutino rocker e membri di bande a commettere reati o addirittura accettino di chiudere un occhio sulle frodi. Il documentario è stato pubblicato martedì mattina presto ed è composto da cinque episodi. Il conduttore è un volto noto al pubblico: Mads Brügger, direttore e caporedattore di Frihedsbrevet, che in passato ha partecipato a importanti progetti del genere.

Come accennato all’inizio, la fonte principale della storia e il suo avvocato hanno tentato di impedire a TV 2 di mostrare il documentario. La fonte ha motivato difatti la resistenza alla messa in onda perché le immagini costituirebbero una “seria minaccia” alla sua vita e alla sua salute. La storia è quella di un uomo di 31 anni che, dopo un’infanzia difficile nel ghetto, ha sviluppato un talento per il crimine finanziario. Talento che lo ha portato a una vita spericolata nella malavita con i soldi in tasca.

Ma lunedì è arrivato il parere favorevole alla trasmissione dall’Alta Corte orientale, che ha ascoltato l’appello dopo che TV 2 aveva vinto la causa presso il Tribunale di Copenaghen all’inizio di maggio.

La motivazione della decisione è che la fonte principale ha agito come “talpa” nel documentario. Essa effettua registrazioni nascoste di incontri tra essa stessa, persone legate all’ambiente delle gang, uomini d’affari e avvocati su riciclaggio di denaro, frodi con terreni contaminati e altri reati “con l’obiettivo di far luce sull’interazione tra la malavita e il mondo degli affari consolidato in Danimarca su gravi crimini dannosi per la società”.

L’Alta Corte ha invece ritenuto che i temi del programma siano di notevole interesse per la società. TV 2 ha riferito che diversi esperti sono rimasti profondamente scioccati dalle rivelazioni del documentario. “Non ho mai visto nulla che si avvicini a questo”, ha dichiarato ai media Tom Kirchmaier, professore della CBS e della London School of Economics specializzato in criminalità economica.Il film è dunque uno spaccato molto interessante sulla malavita danese. Ne ha riferito la testata Ekstrabladet.