K metro 0 – Pechino – I problemi del mercato immobiliare cinese stanno avendo un forte impatto sulla seconda economia mondiale, dato che fino a poco tempo fa il comparto era un motore di crescita fondamentale. La People’s Bank of China (Pboc) ha così dichiarato che istituirà uno strumento da 300 miliardi di yuan (41,5 miliardi di dollari; 32,8 miliardi di sterline) per sostenere l’edilizia residenziale a prezzi accessibili.

Le nuove misure per affrontare la crisi che ha colpito il settore immobiliare del Paese negli ultimi anni comprendono la riduzione dell’importo che gli acquirenti di case devono versare come deposito e l’incoraggiamento alle autorità locali ad acquistare le proprietà invendute. Il denaro sarà destinato a sostenere le imprese statali locali nell’acquisto di case invendute, ha dichiarato Tao Ling, vice governatore della Banca centrale, durante un briefing. Ne ha riferito la Bbc.

La Banca centrale del Paese ha dunque eliminato il tasso minimo di ipoteca e ridotto l’acconto minimo per gli acquirenti della prima casa dal 20% al 15%. Il deposito minimo per le seconde case è stato abbassato al 25% dal 30%. I dati pubblicati venerdì 17 maggio hanno evidenziato che ad aprile i prezzi delle nuove case sono scesi per il decimo mese consecutivo. Il calo dello 0,6% su base mensile è stato il più forte da novembre 2014. Venerdì, inoltre, il costruttore cinese in difficoltà Country Garden ha visto rinviata all’11 giugno l’udienza presso un tribunale di Hong Kong per la potenziale liquidazione.

Decine di costruttori, le cui legioni di grattacieli hanno trasformato il paesaggio urbano in tutta la Cina, non hanno rispettato i loro debiti. Molti progetti sono in stallo, incompiuti. Il vicepremier He Lifeng ha dichiarato che i funzionari avrebbero elaborato politiche adatte a ciascuna città e “combattuto la dura battaglia di affrontare il rischio di abitazioni commerciali incompiute”.

I costruttori immobiliari cinesi stanno difatti affrontando una grave crisi finanziaria dal 2021, quando le autorità hanno introdotto misure per limitare l’ammontare dei prestiti concessi alle grandi società immobiliari. Da allora, diversi grandi immobiliaristi sono andati in default sui loro debiti. Ricordiamo che a gennaio, un tribunale di Hong Kong ha ordinato la liquidazione di Evergrande, l’impresa immobiliare più indebitata al mondo.

Il mercato immobiliare cinese, crollato dopo un giro di vite sui prestiti eccessivi da parte dei costruttori immobiliari, ha trascinato con sé un’ampia gamma di altre attività – come l’arredamento, gli elettrodomestici e l’edilizia – e rallentato appunto la crescita dell’economia numero due al mondo.

“Porteremo avanti con decisione compiti chiave come la consegna di alloggi garantiti e l’assorbimento degli alloggi commerciali esistenti”, ha dichiarato il vicepremier He Lifeng

L’edilizia abitativa è un pilastro dell’investimento per i cinesi, dato il basso livello dei tassi di interesse pagati dalle banche, e molti potenziali acquirenti potrebbero aspettare che il mercato raggiunga il fondo prima di prendere in considerazione nuovi acquisti. Inoltre, i licenziamenti e le altre interruzioni dovute alla pandemia hanno reso molte persone caute nello spendere.

La Banca Popolare Cinese ha comunque annunciato che, a partire da sabato, il tasso d’interesse per i mutui del fondo di previdenza per l’edilizia residenziale per la prima volta, di durata inferiore ai 5 anni, sarà ridotto di 0,25 punti percentuali, passando al 2,35%. Il tasso per i prestiti di durata superiore ai 5 anni è stato ridotto di 0,25 punti percentuali al 2,85%. Ne ha riferito Associated Press.

di Sandro Doria