K metro 0 – Tbilisi – Il primo ministro georgiano Irakli Kobakhidze ha appoggiato il Parlamento nell’approvazione di una controversa legge sugli “agenti stranieri”, considerata da molti una minaccia alla libertà di parola e alla spinta del Paese verso l’adesione all’Unione europea. Nonostante le massicce manifestazioni contro il disegno di legge – tra le più
K metro 0 – Tbilisi – Il primo ministro georgiano Irakli Kobakhidze ha appoggiato il Parlamento nell’approvazione di una controversa legge sugli “agenti stranieri”, considerata da molti una minaccia alla libertà di parola e alla spinta del Paese verso l’adesione all’Unione europea.
Nonostante le massicce manifestazioni contro il disegno di legge – tra le più grandi dall’indipendenza della Georgia nel 1991 – il 12 maggio il primo ministro della Georgia, Irakli Kobakhidze, ha però giurato di portare avanti il dispositivo di legge che dovrebbe ricevere l’approvazione finale in terza lettura nei prossimi giorni.
Le tensioni sono nate quando i legislatori del partito di governo “Sogno georgiano” sono arrivati in auto al Parlamento ieri mattina, con i manifestanti che venivano allontanati gridando “Schiavi! Schiavi! La polizia georgiana ha arrestato 20 persone durante il contenimento della protesta.
Due cittadini statunitensi e un cittadino russo sarebbero stati arrestati all’esterno del Parlamento, anche se non sono stati resi noti i dettagli sulle loro identità. Le forze dell’ordine hanno invece usato la forza per disperdere i manifestanti che avevano inscenato una protesta notturna fuori dal Parlamento prima dell’arrivo dei legislatori. La proposta di legge è stata duramente condannata dagli Stati Uniti, dall’Unione europea e da altri Paesi perché rispecchia una legge russa simile. La legge sugli “agenti stranieri” è difatti vista da molti come una minaccia alla libertà di parola e alla spinta del Paese verso l’Unione europea.
I filmati di RFE/RL mostrano in effetti diversi agenti antisommossa mascherati che si alternano mentre picchiano duramente un manifestante caduto prima di arrestarlo. In un altro video, un uomo con il volto sanguinante viene trattenuto con violenza da numerosi uomini mascherati che lo picchiano e gli strappano la camicia.
Per diverse settimane, decine di migliaia di georgiani hanno protestato contro la legge sugli “agenti stranieri” promossa dal partito di governo Sogno georgiano. Le manifestazioni sono state più volte represse violentemente con cannoni ad acqua, gas lacrimogeni, proiettili di gomma, e sono state anche attaccate da bande di teppisti durante la notte.
Feriti pure i giornalisti probabilmente da proiettili di gomma, nonostante le smentite dei funzionari sul fatto che tali metodi siano stati impiegati contro le persone in strada.
Poco dopo essersi riuniti nell’edificio del parlamento in seguito alla violenta dispersione dei manifestanti, i legislatori della commissione giuridica hanno impiegato poco più di un minuto per esaminare e approvare il disegno di legge, che ora passa all’Assemblea completa. I legislatori dell’opposizione da tempo non possono accedere all’edificio del Parlamento e partecipare alla riunione della commissione.
Il presidente della commissione Anri Okhanashvili ha dichiarato che la terza lettura prevede solo emendamenti editoriali e che nessuno dei membri del partito al governo ha proposto tali emendamenti.
Kobakhidze aveva annunciato il 12 maggio che i legislatori di Sogno Georgiano sono certi di adottare il disegno di legge e che esso “rifletterà la volontà della società georgiana”, avvertendo però i manifestanti che “la violenza non rimarrà impunita”. In un briefing del 12 maggio, la presidente Salome Zurabishvili, che ha sostenuto le proteste pacifiche, ha criticato duramente il governo e i leader di Sogno georgiano per non aver tenuto conto delle opinioni delle folle di cittadini in strada.
Secondo i termini della proposta di legge, i media, le ONG e altre organizzazioni non profit dovrebbero registrarsi come “perseguenti gli interessi di una potenza straniera” se più del 20% dei loro finanziamenti proviene dall’estero. I critici affermano che la legge è modellata sulla base della decennale legislazione sugli “agenti stranieri” che il presidente russo Vladimir Putin ha usato per reprimere il dissenso e punire le istituzioni indipendenti, e i funzionari dell’Ue hanno affermato che la legge potrebbe rappresentare una significativa battuta d’arresto per la candidatura di Tbilisi.
di Sandro Doria